Dal sito : www.levaccinazioni.it
Consensus europeo sulla
vaccinazione contro la varicella nei bambini sani
L'importanza dell'infezione da virus
varicella-zoster (VZV) come problema di sanità pubblica si è resa evidente con la disponibilità delle informazioni epidemiologiche e dei dati di farmacoeconomia da parte di vari Paesi. In Germania, per esempio, alcuni studi hanno dimostrato che oltre il 5,5% di soggetti immunocompetenti vanno incontro a
complicazioni riferite alla varicella, come superinfezioni batteriche, problemi
neurologici acuti, polmonite, bronchite ed otite media. In Italia dal 3,5 al 5% dei casi di varicella nell'infanzia si accompagnano a complicazioni quali le
infezioni delle prime vie respiratore e le infezioni cutanee.
Successivamente alla disponibilità del vaccino di tipo
vivo attenuato derivante dal ceppo Oka, attraverso
studi di
popolazione si sono accumulate evidenze positive rispetto alla immunogenicità e alla tollerabilità del prodotto nei
soggetti in età pediatrica. Questo vale sia per i bambini sani che per
quelli immunocompromessi, con tassi di sieroconversione dal 94 al 100% nei primi e
dal 53 al 100% nei secondi. Il vaccino è caratterizzato anche da una buona efficacia terapeutica in corso di varicella.
Sulla base di queste considerazioni è il momento per giungere ad
una rivalutazione delle strategie vaccinali contro la varicella. Un programma
allargato di vaccinazione contro la varicella diretto a proteggere tutti i bambini sani è
stato già intrapreso negli USA, che hanno reso disponibili una serie di dati
incoraggianti e di grande interesse. Una strategia di questo tipo non è ancora stata adottata nei diversi Paesi europei. A partire dal 1998 si è formato il Gruppo Europeo
per la Varicella (EuroVar), al lavoro per studiare i principali aspetti dell'epidemiologia della varicella in Europa.
Dopo qualche anno i componenti di EuroVar sono pervenuti ad un Consensus che riporta le raccomandazioni di sottoporre alla vaccinazione contro la varicella i bambini tra i 12 e
i 18 mesi. Inoltre viene proposto il recupero di tutti i soggetti in età pediatrica, ancora suscettibili alla malattia e di età inferiore a 13 anni. Infine viene
raccomandata la vaccinazione anche in età successiva e negli adulti che, non
segnalando con certezza nell'anamnesi la varicella, risultano essere ad alto
rischio di trasmissione ed esposizione alla malattia.
Questa strategia deve essere attivata solo nel caso che vi siano
le condizioni per ottenere una copertura vaccinale molto
elevata.
L'obiettivo potrebbe essere perseguito più facilmente grazie alla disponibilità di un vaccino combinato contro morbillo, parotite,
rosolia e varicella.
Segnalato e tradotto da Claudio Lazzarato, A.ULSS 15 Alta
Padovana
Fonte :
Rentier, Bernard PhD, DSc; Gershon,
Anne A. MD; the Members of
the European Working Group
on Varicella (EuroVar)
Consensus: Varicella Vaccination
of Healthy Children: A Challenge for Europe.
The Pediatric Infectious
Disease Journal. 23(5):379-389, May 2004.
Riferimento :
Il sito
del The Pediatric Infectious Disease Journal
Epidemia di varicella tra
bambini vaccinati - Michigan, 2003
Nel novembre 2003 si
verifica un'epidemia di
varicella in un complesso asilo-scuola elementare della Oakland County. Nel dicembre viene condotto uno studio retrospettivo finalizzato a descrivere l'epidemia, determinare
l'efficacia del vaccino e determinare i fattori di rischio per i casi "breakthrough".
La copertura vaccinale o la malattia pregressa vengono
investigate tramite questionario ai genitori degli scolari. L'epidemia (casi
concentrati nel primo e terzo grado delle elementari) ha avuto inizio il 5
novembre in un bambino già vaccinato, ma l'origine vera (da chi questo bimbo
fosse stato contagiato) non è stata individuata; il picco epidemico si è avuto 7 giorni dopo. Tale epidemia ha
causato 73 malati (12,6%) su 580 alunni. Il 95,7% dei bambini era stato
vaccinato; il tasso di attacco tra i vaccinati è risultato del 11,8%
(52/442) mentre tra i non immunizzati del 76,9% (10/13). Il vaccino si è rivelato
efficace nel 84,5% dei casi nel prevenire totalmente la varicella e nel 97,6%
nella prevenzione delle forme gravi. I vaccinati sono risultati
avere una malattia più lieve (84,6% vs, 20,0%
p<0,01); con minor frequenza hanno avuto febbre (44,2% vs. 88,9% p< 0,05)
e hanno perso meno giorni di scuola (mediana: 1,3 vs 3,5 giorni p<0,01). I bambini
vaccinati da più di 4 anni sono risultati
avere 5 volte piu' probabilita'
di ammalarsi (in forma lieve) di quelli vaccinati piu' di recente. Età alla vaccinazione, sesso e condizioni di salute preesistenti non si sono rivelati associati
con una non efficacia del vaccino.
La nota editoriale evidenzia come negli USA, prima
dell'introduzione della vaccinazione (1995), ogni anno si
verificassero circa 4 milioni di casi di varicella con 11.000 ricoveri e 100 decessi. I
tassi d'incidenza da allora hanno visto un costante declino con valori di efficacia del vaccino del 70-90%.
Il miglioramento della sorveglianza sulla varicella e sull'efficacia dei
programmi di immunizzazione consentirà di delineare meglio le variazioni dell'epidemiologia della malattia nel
tempo, come lo spostamento verso età più avanzate o variazioni della severità
del quadro clinico nei casi breakthrough. Il council of state and territorial epidemiologists ha raccomandato di migliorare il monitoraggio nazionale dei casi di varicella.
Segnalato e tradotto da Manuela Mazzetto, Dip.di Prevenzione, ULSS 3, Bassano del Grappa

Fonte :
Outbreak of Varicella Among
Vaccinated Children ---
Michigan, 2003
Morbidity and Mortality Weekly Report, May 14, 2004 / 53(18);389-392
Riferimento :
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l'intero articolo su MMWR