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The Lancet

 

Volume 363, Numero 9411

06 Marzo 2004

 

Commento

Le lezioni del vaccino MMR

 

                In questa settimana, The Lancet pubblica una parziale ritrattazione – la ritrattazione di una interpretazione[1] - fatta dalla maggior parte degli autori che hanno pubblicato un lavoro nel Febbraio del 1998, a firma di Wakefield e colleghi[2]. Lo stesso Wakefield ed un altro collaboratore, Peter Harvey, non hanno firmato questa ritrattazione. Speriamo di poter pubblicare in breve la loro risposta. La relazione originale ha messo in chiaro che gli autori “non convalidano una correlazione” tra il vaccino del morbillo, della parotite e della rosolia  (MMR) con una nuova sindrome che evidenzia turbe intestinali e l’autismo. Ma gli stessi autori hanno sollevato la possibilità di un aggancio, basato sulle storie genitoriali e mediche, ed hanno proposto di fare “ulteriori indagini necessarie per esaminare questa sindrome e la sua possibile correlazione con questo vaccino”. Questa interpretazione dei loro risultati insieme ad una ipotesi fatta da Wakefield durante una conferenza privata tenuta al Royal Free Hospital che se si fosse verificato il caso di spezzettare il vaccino MMR nei suoi componenti, questo avrebbe scatenato una rovina nella fiducia verso il programma di vaccinazione MMR del Regno Unito. Questa è l’interpretazione manifestata nei confronti del collegamento tra il vaccino e la nuova sindrome che ora è oggetto di ritrattazione. La odierna retromarcia sopravviene dopo il dibattito che è seguito al rilascio di nuove notizie, un paio di settimane fa intorno alle circostanze che hanno attorniato la pubblicazione di questo lavoro[3]. Una grande quantità di energie è stata diretta nella revisione e nella analisi di quanto è avvenuto prima e dopo la pubblicazione dell’articolo nel 1998. E’ora di guardare avanti.

 

La ricerca sull’autismo

Nel 1943 Leo Kanner ha potuto descrivere 11 ragazzi con uno stato che si differenziava “in modo marcato ed unico da tutto quello che veniva riportato in precedenza”[4]. Egli pensava che le caratteristiche di questi soggetti e la fondamentale manifestazione, tra cui la loro “incapacità di mettersi in relazione in maniera normale con la gente e la loro situazione che partiva dall’inizio dell’esistenza”, andava a costituire una sindrome, e una di quali egli la descrisse come “una estrema solitudine autistica”. Il riconoscimento di una tale distinta entità clinica era importante ed altrettanto impellente per quel periodo. Kanner notava come diversi di questi soggetti che gli erano stati portati in visita erano impropriamente etichettati come “idioti ed imbecilli”. “Uno viveva in una scuola statale come un ritardato mentale ed altri due erano stati considerati in precedenza come schizofrenici”. Sin dalla relazione di Kanner, l’autismo e le condizioni simili all’autismo sono divenute diagnosi comuni ed esercitano molta più attenzione da parte della stampa[5] [6]. Vi è una forte base genetica che sottende l’autismo. Ma l’ipotesi che ci sia una variante “ad esordio ritardato”[7] ha accresciuto la possibilità che ci possano essere fattori organici e psicologici che possano contribuire nella causa e nello sviluppo dell’autismo. Una conseguenza inattesa nei confronti del dibattito intorno all’MMR è stata una deviazione della attenzione verso una condizione che spesso è stata trascurata dalla medicina. In una revisione della epidemiologia e delle cause dell’autismo, ad esempio, il Consiglio della Ricerca Medica dell’UK (MRC) ha messo insieme la conoscenza già esistente ed ha identificato modalità di strategia meritevoli di ulteriori indagini [8]. Ci sono grandi e sorprendenti dislivelli nelle nostre conoscenze verso una situazione che aggredisce così tanti giovani pari il 6 per mille..

 

 

Future modalità strategiche nella ricerca per l’autismo. Nota 8

 

·         Definizione di un caso

Tesa al miglioramento della identificazione fenotipica

·         Strutturazione della epidemiologia

Puntualizzando le influenze genetiche ed ambientali.

·         Strategie integrate di ricerca

Sviluppando un contatto globale neuroscientifico

·         Ipotesi circa una fisiologia anomala

Ricercando rigore sperimentale e indipendente replica

·         Ricerca della abilità e del servizio di  interconnessione

 

Promovendo la collaborazione, lo sviluppo professionale e l’allargamento della attenzione e del sostegno ai bambini.

·         La partecipazione dei laici

Rinforzando le reti della ricerca con l’associazionismo.

 

Il governo del Regno Unito aveva annunciato un nuovo versamento di 2 milioni e 750 mila sterline di denaro garantito per la ricerca sull’autismo nel 2002. Le prime decisioni di finanziamento da parte dell’MRC sono attese nel Maggio di quest’anno. L’MRC è fortemente impegnato nelle ricerca per l’autismo, i finanziamenti attuali prevedono sette progetti di ricerca al costo superiore a 4 milioni di sterline. Per ottenere il meglio da queste risorse ancora limitate, è importante che il gruppo Consigliare di comando si attivi per aumentare i risultati di quanto riferito nel 2001, unitamente ad altre organizzazioni nazionali ed internazionali che portano sovvenzioni, al fine di formare un forum di finanziatori per la ricerca sull’autismo e mettere a punto una strategia ed evitare anche doppioni inutili al sostegno per la ricerca. Il Governo del Regno Unito dovrebbe allargare il suo iniziale e ben accolto impegno per l’autismo con una ricerca sollecitata mediante una ulteriore somma forfettaria garantita da dare all’MRC per un totale di 12 milioni e mezzo di sterline pari a 5 milioni di sterline per anno in 5 anni. Tale incoraggiante investimento è vitale se viene destinato in modo appropriato a studi longitudinali per poter analizzare i fattori genetici ed ambientali dell’autismo che debbono essere tutti messi insieme. Come esempio paragoniamo queste modeste somme inglesi messe a disposizione, con il preventivo dell’Istituto Nazionale per la Salute degli US rivolto alle ricerche sull’autismo e che è pari a 70 milioni di $ per il solo 2003. Il National Institute of Healt’s (NIH) è stato anche incaricato di creare i centri STAART (Studies to Advance Autism Research and Treatment) otto dei quali sono stati avviati negli ultimi due anni, al costo di 65 milioni di $ distribuiti in 5 anni. Questo argomento potrebbe avere maggior valore nel Regno Unito.

 

L’integrità nella ricerca          

 

L’ultimo dibattito intorno allo scritto di Wakefield e dei suoi colleghi è stato grandemente oscuro. Le domande pubbliche sono state poste entro l’operato dei comitati etici, su come la commissione legale dei servizi prenda le sue decisioni, ed ancora una volta anche sulla sicurezza dei vaccini. Una iniziale indagine del Consiglio Generale Medico è stata avviata. Un acceso dibattito attorno alle azioni di quasi tutti i protagonisti ha preso il via. La stampa è divenuta l’aula di tribunale per questa diatriba molto pubblica. Ma gli organi di stampa non sono i soli ad avere l’incarico di indagare, di incriminare, di difendere, giudicare ed emettere verdetti verso coloro che sono accusati di una ricerca mal condotta. Nel 2000 un gruppo di rappresentanti del Comitato Etico per le Pubblicazioni dell’UK (COPE) ha indirizzato l’attenzione verso una mancanza istituzionale collettiva tesa a rilevare asserzioni di ricerca seriamente mal condotte[9]. Le rivendicazioni derivate da un manifesto e dovuto processo stanno a significare che la pubblicità ventilata dalle asserzioni lasciano tutti nel tentativo  di rispondere nella maniera migliore possibile. Il COPE ha elaborato un guida utile su come selezionare le affermazioni di un lavoro mal condotto. Ma senza una struttura nazionale di riferimento per queste asserzioni, il pericolo è in ogni conseguente furore giornalistico per cui la gente normale possa essere aggredita da una calunnia e da una insinuazione. La istituzione di organizzazioni di controllo di per se stessa, mentre risulta accettata come una regola scientifica e medica, per quel poco che può arriva a rafforzare la fiducia della gente in un sistema che ha una influenza critica nel sociale e che per questo vuole linee chiare di responsabilità.

Le attuali istituzioni mediche e scientifiche hanno mancato di agire dopo anni di incoraggiamento e di difficoltà. È ormai compito del Governo di muovere un passo per creare il primo Consiglio per la integrità della Ricerca in Gran Bretagna.

 

La sicurezza dei vaccini  

 

In una revisione di non attesi effetti associati con l’MMR, Jefferson e colleghi[10] hanno trovato che la relazione dei risultati di sicurezza negli studi del vaccino MMR era inadeguata. Questo è uno scenario costantemente ripetuto nella valutazione tecnologica della salute (un altro: è il contrasto riguardo la sicurezza dei calcio antagonisti). Un prodotto deve sopportare stretti controlli in relazione all’efficacia ed alla sicurezza. Poi il vaccino può essere autorizzato. Un segnale di preoccupazione deve portare all’abbandono. Non c’è nessuna posizione di sicurezza da cui qualcuno possa rispondere a queste domande. La preoccupazione del pubblico aumenta e la fiducia nella tecnologia diviene rischiosa. Studi appropriati sono conclusi frettolosamente per confermare o per scartare un segnale originario di rischio potenziale. Una domanda eventualmente sopravviene, ma troppo tardi perché possa prevenire una grossa distribuzione di ansia. Jefferson ha ipotizzato una soluzione per questo problema[11]. Egli è consapevole che i vaccini pongono particolari sfide ai ricercatori per cui fornita, di frequente, una garanzia universale questa esclude la possibilità di fare ogni accertamento sperimentale a lungo termine. Al suo posto egli propone una raccolta di manifestazioni, mettendo insieme tutte le annotazioni largamente disseminate nelle varie pubblicazioni, unitamente alle relazioni tecniche dei produttori e agli scritti personali dei vari ricercatori. In questa maniera la perdita di una informazione potrebbe ridursi e le distanze nella manifestazione esistente potrebbero essere facilmente riconosciute e messe agevolmente al corrente. Questo suggerimento è ragionevole e riserva ulteriori considerazioni.

 

L’impegno pubblico

 

Molti medici e pubblici funzionari della salute sono stati delusi dalla discussione relativa all’MMR. Io ho condiviso questa delusione. Un giornale in maniera fantasiosa, ha rispolverato di recente la nostra affermazione  contenuta nell’edizione del 1998 (vedere a pag. 820 di The Lancet) come facente parte di una “campagna orchestrata” per sostenere i programmi vaccinali con l’MMR[12]. Infatti gli avvenimenti che hanno condotto oggi ad una parziale ritrattazione erano apparsi all’improvviso e erano suscitati da una indagine giornalistica del Sunday Times. La nostra reazione era di formulare risposte per  affermazioni molto specifiche. Non abbiamo avuto nessun contatto con nessuno al Dipartimento della Salute o in altre strutture di Governo, né con produttori, o legali coinvolti in cause in corso.

Non c’è stata nessuna campagna orchestrata.

Ma ci sono giuste domande che debbono farsi circa la modalità della risposta data da parte degli esperti e degli impiegati del governo nei confronti dei richiami sulla sicurezza dell’MMR. Possono intuirsi tre risposte.

La prima che può esserci stato un aggancio con le manifestazioni. Il sito web del Dipartimento della Salute www.mmrthefacts.nhs.uk contiene una superba raccolta di materiale destinato ad aiutare i genitori a prendere la “decisione quando vogliono e nel loro linguaggio”. La difficoltà risiede nel fatto che in un’epoca posteriore al BSE, in cui il consiglio del governo tutto al più non viene utilizzato immediatamente oltre alla fiducia, o anche al peso delle manifestazioni raccolte che portano minore energia se queste derivano dal governo rispetto a quello che una volta venga fatto.            

La seconda, i funzionari della salute pubblica hanno degradato come manifestazione di “scienza povera” quella che sembra contraddire i loro intenti ufficiali. Questo approccio ha un costo. Il motivo che ha portato alla ritrattazione odierna è limitato e non totale ed è quello per cui la scoperta di un ipotetico collegamento tra le turbe intestinali e l’autismo è una idea scientifica molto seria, così come è stato riconosciuto dall’MRC,8 e merita ulteriori indagini. Sebbene l’abbandono come scienza povera della pubblicazione sul Lancet del 1998, dia al pubblico un chiaro e preciso messaggio circa la situazione di ogni lamentela riguardante la sicurezza dell’MMR, in termini scientifici tutto questo è sia sbagliato e sia anche dannoso. La correlazione autismo e turbe intestinali era considerata come parte di una serie di osservazioni fisiologiche giudicate dall’MRC come “interessanti e come principio di valore per l’indagine”. La ricerca successiva ha prodotto risultati contrastanti [13], [14].

Questo lavoro deve essere sostenuto.

La terza, è che c’è stato uno sforzo di volontà per  annullare le critiche di legittimità rifiutando anche una sfida faccia a faccia. Per esempio quando la puntata “Ascolta il Silenzio” è stata trasmessa alla televisione britannica nel dicembre dell’anno passato, c’è stato un boicottaggio per la susseguente discussione da parte di molti di coloro che avrebbero voluto che fosse articolato meglio il caso dell’MMR. Il motivo addotto fu che un ragionevole dibattito non avrebbe mutato le idee di una piccola frazione estremista che credeva che l’MMR non fosse sicuro e che non importava quante manifestazioni di prova fossero loro presentate. Inoltre la composizione del programma in discussione non rifletteva la larga quota di consenso che affermava come l’MMR fosse sicuro. Infatti questo rifletteva il risultato che alla fin fine ci fosse un equilibrio scientifico bilanciato, quando in fede vi è molto poco di dubbiosamente scientifico.

Come potremmo discutere e ragionare di argomenti di salute pubblica? Di certo con tutta la realtà davanti a noi. Ma forse questa realtà ci può essere fornita meglio da terze persone neutrali e fidate – ma non dal Governo. Nel Regno Unito si può andare alla Associazione dei Consumatori  che pubblica il rispettabile Drug and Therapeutics Bulletin. Certamente con forti messaggi sulla salute pubblica. Ma l’interesse deve essere preso non per bandire un lavoro importante che meriti maggior sostegno e di certo in modo energico. Ma anche in maniera diretta riconoscendo che la più larga fede del pubblico è incoraggiata meglio né facendo riferimento solo a manifestazioni astratte né con dichiarazioni ufficiali di rassicurazioni, ma spiegando faccia a faccia[15] in maniera trasparente, umana, anche con termini aneddotici di storie personali perché deve essere difeso un modo particolare di agire.

Persuadendo la gente a sostenere la vaccinazione non è soltanto una questione di vittoria dialettica. Ma è anche una maniera di comprendere le ragioni del perché i genitori possono essere o possono non essere inclini a preparare i loro figli alla vaccinazione[16]. La complessità di questa decisione richiede più sfumate risposte dalla comunità responsabile della salute pubblica rispetto a quello che abbia da tempo ricevuto.

 

La pubblicazione di nuove idee controverse

 

Oggi sembra ovvio che noi si sia accettato il contenuto totale riportato nel lavoro edito  sul Lancet nel 1998 da parte di Wakefield e colleghi, la pubblicazione non ha però preso la strada che doveva. Questi sono giudizi difficili da dare con il senno di poi. Per esempio la nostra sensibilità nei confronti di potenziali conflitti di interesse è molto più consistente oggi rispetto al 1998 [17],19 . Quello che noi non vogliamo fare è di diventare profondamente conservatori nelle nostre decisioni da prendere su idee originali. È importante 20 una platea per suscitare nuovi e talora impopolari pensieri, anche sulla base di cose che possano sembrare di scarsa evidenza, - e spesso estremamente importanti per la medicina clinica e per la salute pubblica 21. Così come noi pensiamo di discutere queste novità allora diviene un problema centrale rispondere 22, ma non se la domanda è se dobbiamo pubblicare tutto questo oppure no.

Una informazione che una volta poteva essere limitata ad una piccolo gruppo di professionisti, è ora aperta ad una più ampia ripartizione e commento – con precisione o al contrario. Nessun problema di quante frasi qualificate o editoriali paralleli di rassicurazione possano essere scorsi da un editore, un nuovo risultato o un reclamo controverso sono impossibili da tenere sotto controllo. Tutto questo comporta una grande responsabilità per gli editori, per gli scienziati, per la stampa e per le pubbliche relazioni professionali che deve evitare che qualcuno possa andare dietro ai risultati o alle interpretazioni riportate nella pubblicazione. È compito dei giornalisti di indurre gli scienziati a fare altrimenti. Ma noi possiamo fare tutti del nostro meglio per moderare il volume del nostro messaggio in conformità al valore della informazione che è dinanzi a noi. Gli editori hanno la responsabilità di essere coinvolti in tutte le esposizioni della diffusione di una lavoro sia nelle pagine di una pubblicazione medica o sia sul programma di una conferenza stampa.

Alla fine quali possono essere i richiami per una inchiesta pubblica per quanto riguarda questa intera faccenda? Una inchiesta vorrebbe di certo avere la possibilità di investigare ancora una volta in tutte le pubblicazioni che hanno fatto di questa faccenda un pasticcio per tanti. Fino a quel punto potrebbe essere il benvenuto. Ma le inchieste pubbliche sono facili ad esigere e meno capaci di mantenere le attese. Qualche volta essi sono capaci di trincerarsi nella divisione piuttosto che liberarsi del problema. Tutto questo non sarebbe più utile per creare un processo molto più positivo che accentui la riconciliazione, lo sviluppo e la società? “Per poter imparare le lezioni forse sarebbe meglio avviare una consulenza di collaborazione, tra membri di eguale preparazione sull’autismo che metta insieme la comunità dei clinici responsabili della cura dei bambini autistici e dei loro correlati disturbi,  l’MRC e la Agenzia per la Protezione della Salute  (mettendoci poi i genitori  con la possibile unione della Società dei Consumatori, che ha un grande interesse verso la informazione pubblica e anche attraverso il DTB, MMR 23 ).

Invero perché queste sono lezioni che debbono essere acquisite.     



[1] Murch SH et AA. La revisione di interpretazione. 2004.

[2] Wakefield AJ e AA.

[3] Norton R. Una puntualizzazione da parte degli editori di The Lancet. 2004; 363: 820 - 21.

[4] Kanner L. Autistic disturbances of affective

[5] Volkmar FR

[6] Goode E

[7] Volkmar FR

[8] MRC review…

[9] Farthing M

[10] Jefferson T

[11] Jefferson T

[12] Editorial

[13] Torrente F

[14] De Felice ML

[15] Shapin S

[16] Roberts K A

[17] Davidoff F  19 James A

18 James A

20 Editorial

21 McBride W G

22 Calman K C