Autismo e MPR il percorso di una assoluzione completa da una falsa accusa attraverso le Newsletter del NIV

 

Newsletter n° 120 del 26 marzo 2004  Autismo e MPR il percorso di una assoluzione completa da una falsa accusa attraverso le Newsletter del NIV

 

Pubblichiamo  un documento che riassume in modo ordinato le Newsleter del NIV che in questi anni hanno permesso di seguire la soluzione del problema dell’associazione del vaccino MPR con l’autismo. La sequenza degli eventi che, si intreccia con i conflitti di interesse di uno degli autori,  è emblematica di come ipotesi deboli continuino a trovare spazio anche in presenza di prove contrarie creando, con il discredito di una vaccinazione importante,  gravi danni alla salute dei bambini.

 

1998 - 1° articolo di Wakefield et al. Lancet.

Il vaccino MPR causa infiammazione intestinale con aumento della permeabilità e il passaggio di sostanze tossiche che causano l’autismo. 12 bambini (8 con autismo) lamentavano disturbi gastrointestinali e svilupparono autismo entro 1 mese dalla vaccinazione con MPR.(Newsletter 26)

 

1998 – 2002 - Numerosi articoli che escludono l’associazione tra autismo e MPR. (Newsletter n° 6, 14, 26, 40, 50)

 

2002. 2° articolo di Wakefield

Il genoma era presenta in biopsie intestinali di 75 bambini con autismo su 90 e solo in 5 su 70 controlli.(Newsletter 26

 

Aprile 2002. Wakefiled inizia un giro di conferenze per diffondere la sua idea sulla relazione tra MPR e autismo

 

Aprile 2002.Paul Offit Direttore del Vaccine Education Center del Children's Hospital di Philadelphia in occasione di questo tour di Wakefiled  pubblica un articolo che evidenzia i punti deboli dei lavori di Wakefiled e le prove emerse contro una associazione tra autismo e MPR. Fa inoltre il punto sulle vere cause dell’autismo perché tutti gli studi concordano con l’ipotesi che l'autismo sia una malattia che insorge precocemente durante lo sviluppo prenatale del sistema nervoso centrale. Quindi le cause agiscono prima della nascita del bambino. (Newsletter n. 26)

 

2003 – 2004 Altri studi che escludono l’associazione tra autismo e MPR (Newsletter 79, 85, 86, 91)

 

Luglio 2003. Kuman effettua una revisione dei 19 studi epidemiologici disponibili nessuna associazione tra MPR e disturbi autistici (Newsletter n°85)

 

1 Novembre 2003. Murch uno degli autori del primo articolo su Lancet.  Assolutamente nessuna associazione tra autismo e vaccino MPR; sono stati condotti tanti studi epidemiologici , nessuno dei quali ha fatto emergere relazioni causali. Nessun altro vaccino è stato studiato più approfonditamente e le prove scientifiche per la sicurezza sono esaurienti. (Newsletter n° 101)

 

22 febbraio 2004. Un'inchiesta del Sunday Times che sollevava dubbi sulla ricerca dal punto di vista etico fa  emergere il conflitto di interesse del dr. Wakefiled che aveva omesso di rivelare che stava conducendo anche un' altra indagine. La seconda indagine era stata commissionata da alcuni avvocati che intendevano intentare una causa legale sui danni da vaccino. (Newsletter n° 117)

 

28 febbraio 2004 . Il redattore capo di Lancet dichiara che non avrebbe pubblicato l’articolo se avesse saputo che il dr. Wakefiled aveva un contratto (81.800 euro) per condurre un test su dieci bambini per conto di un gruppo di avvocati che intendevano condurre azioni legali contro le ditte produttrici di vaccini. (Newsletter n° 117)

 

28 febbraio  2004. Il Professor Liam Donaldson, capo degli ufficiali medici dell'Inghilterra, dichiarò alla radio della BBC che la ricerca del Dr. Wakefield aveva provocato una perdita di fiducia in un vaccino che aveva salvato le vite di milioni di bambini. Aggiunse inoltre "Abbiamo sempre pensato che lo studio del Dr. Wakefield era povero dal punto di vista scientifico e non eravamo i soli a pensarlo. Lo studio è stato criticato da singoli esperti ed equipe mediche di tutto il mondo." (Newsletter n° 117)

 

Marzo 2004. Lancet ha pubblicato la smentita delle interpretazioni dello studio di Andrew Wakefield e colleghi del febbraio 1998, che ha suscitato molte preoccupazioni per l'ipotesi di un'associazione tra vaccino MPR e autismo. Ora 10 dei 12 autori (all'appello manca solo Wakefield ed un'altro autore) hanno firmato una dichiarazione in cui ritirano le conclusioni del loro lavoro del 1998. “Vorremmo fare chiarezza sul fatto che nello studio non è stata determinata nessuna associazione causale tra il vaccino MPR e l'autismo, per la mancanza di dati. Tuttavia la possibilità di una tale associazione è stata sollevata. Gli eventi successivi alla pubblicazione del lavoro hanno provocato importanti conseguenze sulla salute pubblica. Pertanto siamo dell'opinione che ora sia venuto il momento di ritirare collettivamente e in modo formale le interpretazioni dei risultati dello studio.” (Newsletter n° 118

 

 

Newsletter n. 6 del 4 gennaio 2001 Autismo e vaccino MPR

 

Il bolletino epidemiologico Eurosurveillance segnala i risultati del Medical Research Council (MRC), una istituzione indipentente di ricerca del Regno Unito.Il "Review sulla ricerca dell'autismo" del MRC commissionato dal Ministero della Sanità brittannico nel marzo del 2001 è ora stato terminato ed è disponibile presso il sito del ministero Il review è stato condotto prendendo in considerazione la gamma più vasta possibile di cause di autismo, per verificare un ipotetico aumento dell'autismo e sindromi correlate (Autism spectrum disorders, ASDs) e per identificare le priorità di ricerca.Il dibattito pubblico sull'autismo è stato centrato finora soprattutto sull'ipotesi non provata di un'associazione del vaccono contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) a malattie del tratto intestinale e all'autismo. Il MRC ha incluso tutte le ipotesi possibili nel suo review.Le ASDs che comprendono l'autismo e la sindrome di Asperger colpiscono più persone rispetto al passato, circa 60 per 10.000 bambini di età inferiore a 8 anni. La maggior parte dei ricercatori sostiene che le ASDs hanno diverse cause e che esiste sicuramente una componente genetica, anche se rimane oscura l'estensione di questa componente. Interazioni tra la suscettibilità individuale e fattori ambientali hanno probabilmente un ruolo centrale, ma non si sa ancora niente sulla natura di queste interazioni. Per quanto riguarda il vaccino MPR, gli autori del review affermano che le prove attualmente a disposizione suggeriscono che non ci sia nessun legame tra il vaccino MPR e le ASDs a conferma di risultati a cui sono giunti anche altri gruppi di esperti.

Veronique Gibbons, Eurosurveillance Weekly, Volume 5, issue 51,20.12.2001

 

Newsletter n° 14 del 1 marzo 2002 Recenti sviluppi nel dibattito autismo-MPR

La redazione del Lancet apre l'editoriale del 23.2.2002 (1) con seguente presa di posizione:
"Il vaccino contro morbillo, rosolia e pertosse è sicuro? La risposta, basata sulla totalità delle prove epidemiologiche accumulate finora, è sì con accettabile grado di sicurezza.l’ultima ricerca epidemiologica sull’argomento è stata pubblicata dal  BMJ e aveva come oggetto di studio sia l'autismo che l'autismo atipico. Sono stati studiati 278 bambini con autismo e 195 con la forma atipica. Gli autori concludono affermando di non aver trovata nessuna associazione del vaccino e la forma atipica e di aver raccolto ulteriori prove contro una associazione con la forma classica.

Secondo Lancet e BMJ questa conclusione è valida anche tenendo conto della nuova ricerca di un gruppo di studiosi di Dublino (4) guidati da Prof John O'Leary, pubblicata per ora solo in versione on line du Miscellanea Pthology (è prevista la pubblicazione ufficiale per aprile).

In questo studio i ricercatori hanno trovato frammenti del genoma del virus del morbillo in 75 su 91 bambini con iperplasia nodulare linfoide dell'ileo, enterocolite e disturbi dello sviluppo e, per contro, soltanto 5 su 70 controlli sono risultati positivi. Ma come viene evidenziato anche da un comunicato stampa rilasciata da "Molecular Pathology", oltre che dall'editoriale di "Lancet", questi risultati non chiamano in causa il vaccino MPR visto che non sono stati presentati dati sulla natura dei ceppi presenti (vaccinali o selvaggi).

Dr Andrew Wakefield, coautore della prima ricerca allarmante sul vaccino MPR pubblicato su "Lancet" nel 1998 e ,tuttora fautore del nesso causale tra vaccino e autismo, precisa che anche se nulla si sa sul ceppo associato con i disturbi, sembra che nessuno di questi bambini abbia mai avuto il morbillo, per cui l'unico ceppo a cui sono stati verosimilmente stati esposti, secondo Wakefield, e quello vaccinale (2). Non dello stesso parere è Prof.John Walker Smith, senior author della stessa ricerca di Wakefield del 1998. John Walker Smith ha deciso di rompere il suo silenzio e pubblicamente sostenere il vaccino. Nella sua lettera a Lancet difende il suo punto di vista di uomo di scienza, ma dichiara anche l'estremo disagio che prova per il fatto di essere associato a delle ricerche che hanno diminuito le coperture vaccinali provocando pesanti ripercussioni sulla salute dei bambini. Sottolinea la sua convinta adesione al vaccino MPR con cui sono stati immunizzati anche 3 dei suoi nipotini.

L'editoriale del "Lancet" dal titolo "E' ora di andare oltre il MPR nella ricerca sull'autismo, si conclude con un appello alla comunità scientifica ad impegnarsi per affrontare la complessità che caratterizza questo disturbo dello sviluppo del bambino.

1Time to look beyond MMR in autism research,editorial, Lancet, Vol.359, 9307, 23.2.2002.

2. Lynn Eaton, New research on autism and measels "proves nothing", BMJ 2002; 324 (7333):315a

3. John Walker Smith,Autism, bowel inflammation, and measels Lancet, Vol.359, 9307, 23.2.2002.

4. Uhlman V., et al.,Potential viral pathogenetic mechanism for new variant inflammatori bowel desease Molecular Pathology on-line (accessed 28.2.2002)

5. Brent Taylor, MMR vaccination and bowel problems or developmental regression in children with autism: population study. BMJ 2002; 324:393-396 (16 february)

 

News letter n° 26 del 24 maggio 2002

 

Il 5 aprile 2002 la newsletter del Vaccine Education Center del Children's Hospital di Philadelphia ha pubblicato un articolo del Direttore del Centro, Paul Offit, in relazione al tour di conferenze che il principale fautore della correlazione tra MPR e autismo, Andrei Wakefield, sta per svolgere negli USA.

L'articolo di Offit riassume, evidenziandone i punti deboli, i risultati degli studi di Wakefield pubblicati nel 1998 e nel 2001, dove si ipotizza che il vaccino MPR, causando un'infiammazione intestinale, faciliti il passaggio di sostanze tossiche per l'encefalo in circolo ed il conseguente

sviluppo di autismo.

Questa ipotesi è poi confrontata con 4 studi che la confutano questa principalmente in base all'assenza di differenze nell'incidenza di autismo e nell'età di esordio della malatttia tra bambini vaccinati e non vaccinati,alla mancanza di correlazione tra l'aumento dell'incidenza dell'autismo e il

tasso di copertura vaccinale, alla mancanza di cambiamenti nel numero di casi di autismo con sintomatologia intestinale prima e dopo l'introduzione della vaccinazione MPR.

Infine sono esposti i risultati di alcuni studi su altre possibili cause dell'autismo, che suggeriscono con forza l'ipotesi che questa malattia insorga durante lo sviluppo intrauterino del sistema nervoso centrale.

Vaccinazioni e autismo

Andrew Wakefield sta per cominciare il giro di conferenze per promuovere la sua idea che il vaccino MPR possa causare l'autismo. La copertura mediatica data a questo avvenimento può aumentare le preoccupazioni dei genitori nei confronti di questa vaccinazione, portandoli a chiedere

chiarimenti sulla questione. Questo articolo, che da un sommario degli studi che supportano l'ipotesi di una relazione tra autismo e MPR, di quelli che rifiutano tale ipotesi e degli studi su altre possibili cause dell'autismo, può essere una risorsa per chiarire i loro dubbi.

 

1. Gli studi che ipotizzano che l'MPR causi l'autismo

Il primo articolo di Wakefield (1)

Nel 1998 Wakefield e colleghi pubblicarono un articolo su Lancet intitolato "Iperplasia linfonodulare ileale, coliti non specifiche edisturbi pervasivi del comportamento nei bambini". La loro ipotesi era che il vaccino MPR causasse una serie di eventi comprendenti l'infiammazione intestinale con relativo aumento di permeabilità della barriera intestinale, il passaggio di sostanze tossiche per l'encefalo in circolo ed il conseguente sviluppo di autismo. In supporto a tale ipotesi, erano descritti 12 bambini con ritardo dello sviluppo mentale (8 con autismo).

Tutti questi bambini lamentavano disturbi gastrointestinali e svilupparono l'autismo entro 1 mese dalla vaccinazione con MPR

Punti deboli

Circa il 90% dei bambini in Gran Bretagna ricevevano l'MPR quando questo articolo fu scritto e dal momento che il vaccino era somministrato nello stesso periodo di vita in cui l'autismo è diagnosticato, era da aspettarsi che la maggior parte dei bambini autistici sarebbero stati vaccinati con MPR e molti di essi recentemente. Comunque la cosa migliore per determinare se l'MPR causi l'autismo è confrontare l'incidenza di questa malattia nei bambini vaccinati ed in quelli non vaccinati. Questo non era stato fatto. Sebbene gli autori dichiarino che l'autismo sia una conseguenza dell'infiammazione gastrointestinale, in tutti gli 8 casi i sintomi gastrointestinali sono stati osservati dopo e non prima dei sintomi di autismo.

Si sosteneva che i bambini autistici avevano bassi livelli di IgA, ma tali livelli erano entro i limiti di norma per quell'età.

L'iperplasia linfonodulare intestinale è considerata (come le tonsilleipertrofiche nei bambini piccoli) una variante normale.

Il secondo articolo di Wakefield (2)

Nel 2002 Wakefield ed i suoi collaboratori hanno pubblicato un secondo articolo che esaminava la relazione tra il virus del morbillo e l'autismo. In questo studio viene ricercata la presenza di genoma di virus del morbillo in campioni tratti da biopsie intestinali prelevate da bambini artistici e non. I metodi utilizzati sono la RT-PCR (reverse-transcriptase polymerase chain reaction) e l'ibridizzazione in situ. Il genoma del virus del morbillo era presente in 75 bambini autistici su 90 e solo in 5 su 70 controlli.

Punti deboli

Il virus vaccino del morbillo è vivo e attenuato. Dopo la somministrazione replica circa 15 - 20 volte ed è probabilmente catturato da specifiche cellule responsabili della sua "presentazione" al sistema immunitario (le APC o antigen presenting cells). Macrofagi, linfociti B e cellule dendritiche sono differenti tipi di APC; tutte queste cellule sono mobili e si trovano ovunque nell'organismo, anche nell'intestino. E' quindi plausibile che in bambini vaccinati si trovi il genoma del virus del morbillo nel tessuto intestinale quando questo viene cercato con un metodo molto sensibile come l'RT-PCR. Per determinare se l'autismo sia associato alla vaccinazione MPR si dovrebbe determinare se tale rinvenimento è specifico dei bambini autistici, perciò casi e controlli devono essere appaiabili per due variabili: 1) il loro stato vaccinale e 2) il tempo trascorso tra la vaccinazione e la biopsia. Sebbene queste informazioni fossero disponibili e critiche per la loro ipotesi, gli Autori le hanno specificamente omesse dall'articolo.

Dal momento che il virus del morbillo è ancora circolante in Inghilterra, sarebbe stato importante conoscere se il genoma trovato corrispondeva al

virus selvaggio o a quello vaccinale. Nonostante i primer per distinguere questi due tipi virali siano disponibili, gli autori hanno scelto di non

usarli.

La RT-PCR è un test molto sensibile. I laboratori che lavorano col virus naturale del morbillo (come quello in cui lo studio è stato effettuato)

hanno un alto rischio di di dare falsi positivi. Non viene spiegato come sia stato risolto questo problema.

Non è infine dichiarato se sia stata usata qualche forma di "cecità" nello studio.

2. Gli studi che rifiutano l'ipotesi che l'MPR causi l'autismo

Il primo articolo di Taylor

Taylor B. et al. Autism and measles, mumps and rubella vaccine : no epidemiological evidence for a causal association. Lancet 353:2026-2029, 1999

Nel 1999, Brent Taylor e i suoi collaboratori hanno esaminato la correlazione tra somministrazione di MPR e autismo. Taylor ha esaminato i dati di 498 bambini con autismo o disordini simili. I casi erano identificati tramite il registro della regione North thames prima e dopo l'introduzione del vaccino MPR nel 1988. Taylor ha esaminato l'incidenza e l'età di diagnosi di autismo nei vaccinati e nei non vaccinati trovando che:

1) la percentuale di bambini vaccinati era la stessa sia negli autistici che nei non autistici

2) non c'erano differenze nell'età di diagnosi tra vaccinati e non vaccinati

3) la comparsa dei sintomi "regressivi" dell'autismo non avveniva entro 2, 4 o 6 mesi dall'aver ricevuto il vaccino.

Lo studio su JAMA

Dales, L., et al. Time trends in autism and in MMR immunization coverage in California. JAMA 285:1183-1185, 2001.

In questo studio è esaminata la relazione tra l'aumentato numero di casi di autismo in California e la somministrazione del vaccino MPR. La percentuale di bambini immunizzati nel periodo 1980-94 è stata confrontata con l'incidenza dell'autismo nel medesimo periodo:

nonostante il grande incremento di quest'ultima, la percentuale di bambini vaccinati era rimasta uguale

Lo studio su BMJ

Kaye, J.A., et al. Mumps, measles, and rubella vaccine and then incidence of autism recorded by general practitioners: a time trend analysis. Brit Med J 322:460-463, 2001.

In questo articolo che supporta quanto riscontrato nello studio precedente viene correlata la copertura vaccinale per MPR e l'incidenza

di autismo in Inghilterra nel periodo 1988-93: anche in questo caso l'incidenza dell'autismo cresce senza che vi siano variazioni nella

percentuale di bambini vaccinati

Il secondo articolo di Taylor

Taylor, B., et al. Measles, mumps, and rubella vaccination and bowel problems or developmental regression in children with autism: population study. Brit Med J 324:393-396, 2002.

In questo secondo studio Taylor esamina la relazione tra MPR e la cosiddetta "nuova variante di autismo" descritta da Wakefield, cioè l'autismo associato ad infiammazione intestinale. Sono indagati i bambini con autismo diagnosticato tra il 1979 e il 1998 , comparando il numero di bambini con autismo e sintomatologia gastrointestinale prima del 1988 e dopo il 1988 (anno di introduzione della vaccinazione MPR in Inghilterra). Nessuna differenza è stata riscontrata.

3. Studi sull'etiologia dell'autismo

Basi genetiche dell'autismo (7,8)

Uno dei modi migliori per valutare se una malattia possa essere di origine genetica è studiare la sua incidenza nei gemelli. Usando una definizione restrittiva dell'autismo, quando questa malattia era presente in un gemello, ne era affetto anche il 60% dei gemelli monozigoti e lo 0% degli eterozigoti. Con una definizione più larga queste percentuali salivano al 92% negli omozigoti e al 10% negli eterozigoti. Ciò indica con chiarezza che l'autismo ha basi genetiche.

Età di sviluppo dell'autismo

I sintomi dell'autismo sono presenti prima dell'anno di età (9-13)

Forse i dati migliori sul momento in cui si manifestano i primi sintomi dell'autismo provengono dagli studi sulle pellicole filmate dai genitori durante il primo compleanno del bambino (quindi prima di ricevere l'MPR). "Video" di bambini a cui era stato successivamente diagnosticato l'autismo e di bambini sani sono stati mostrati in "cieco" a specialisti dello sviluppo comportamentale, che sono stati in grado di diagnosticare con grande accuratezza quali dei bambini fossero autistici e quali no. Questi studi mostrano come sottili sintomi di autismo siano presenti prima che i genitori lo sospettino e che ricevere il vaccino MPR non precede la comparsa della malattia.

I sintomi dell'autismo sono presenti prima dei 4 mesi di età (14)

Altri investigatori hanno esteso lo studio dei "video" ai bambini di 2-3 mesi di età . Usando un sofisticato sistema di analisi del movimento i filmati sono stati codificati e poi valutati per la loro capacità predittiva per l'autismo. Secondo questo studio la diagnosi di autismo, per i bambini

diagnosticati poi come autistici, poteva essere fatta anche in base ai filmati presi nella loro prima infanzia. Si sotiene quindi che sintomi molto lievi di autismo siano già presenti molto precocemente e ciò contrasta fortemente con l'ipotesi che l'MPR possa causare questa malattia.

Evidenze che l'autismo si manifesta nella vita intrauterina.

Insulti tossici o virali durante la vita intrauterina e certi disturbi del sistema nervoso centrale sono associati ad un aumento dell'incidenza dell'autismo. Per esempio, i bambini esposti al talidomide durante il primo e l'inizio del secondo trimestre di gravidanza hanno mostrato un aumento dell'incidenza dell'autismo (15), che colpiva i bambini con anomalie delle orecchie, ma non di braccia o gambe. Il periodo di rischio per l'autismo in seguito a esposizione a talidomide si deve quindi collocare prima della 24a settimana, periodo di sviluppo degli arti. In supporto a tali ritrovamenti sono state evidenziate nei bambini autistici anomalie strutturali del tronco cerebrale (16), le quali possono essersi sviluppate solo durante lo sviluppo nell'utero.

Anche i bambini colpiti da rosolia congenita sono a maggior rischio di autismo , al contrario di quelli che contraggono la malattia dopo la nascita(17-23). Infine, malattie genetiche come la sclerosi tuberosa e la sindrome del cromosoma X fragile sono correlate ad una maggior incidenza di autismo. Tutte queste informazioni depongono per l'ipotesi che l'autismo sia dovuto ad anomalie del sistema nervoso centrale insorte durante la vita intrauterina.

RIASSUMENDO

Studi riguardanti

1) le basi genetiche dell'autismo;

2) il tempo di insorgenza dei sintomi della malattia;

3) la relazione tra autismo e vaccinazione MPR;

4) l'istopatologia del sistema nervoso centrale di bambini autistici;

5) talidomide, rosolia congenita, sindrome dell'X fragile,sclerosi tuberosa, concordano tutti con il fatto che l'autismo sia una malattia che insorge precocemente durante lo sviluppo prenatale del sistema nervoso centrale.

BIBLIOGRAFIA

1. Wakefield, A.J., et al.Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children Lancet 351: 637-641,1998.

2. Uhlmann, V., et al. Potential viral pathogenic mechanism for new variant inflammatory bowel disease. Journal of Clinical Pathology:

Molecular Pathology 55:1-6, 2002.

3. Taylor, B., et al. Autism and measles, mumps, and rubella vaccine: no epidemiological evidence for a causal association. Lancet 353:2026-2029, 1999.

4. Dales, L., et al. Time trends in autism and in MMR immunization coverage in California. JAMA 285:1183-1185, 2001.

5. Kaye, J.A., et al. Mumps, measles, and rubella vaccine and the incidence of autism recorded by general practitioners: a time trend analysis. Brit Med J 322:460-463, 2001.

6. Taylor, B., et al. Abstract Measles, mumps, and rubella vaccination and bowel problems or developmental regression in children with autism: population study. Brit Med J 324:393-396, 2002.

7. Bailey, A., et al. Autism as a strongly genetic disorder: evidence from a British twin study. Psychol Med 25:63-77, 1995.

8. Folstein, S., et al. Infantile autism: a genetic study of 21 twin pairs. J Child Psychol Psychiatry 18:297-321, 1977.

9. Adrien, J., et al. Blind ratings of early symptoms of autism based upon family home movies. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 32:617-626, 1993.

10. Adrien, J., et al. Early symptoms in autism from family home movies: evaluation and comparison between 1st and 2nd year of life using I.B.S.E. scale. Acta Paedopsychiatrica 55:71-75, 1992.

11. Adrien, J., et al. Autism and family home movies: preliminary findings. J Autism Devel Disorders 21:43-49, 1991.

12. Osterling, J., et al. Early recognition of children with autism: a study of first birthday home videotapes. J Autism Devel Disorders 24:247-257, 1994.

13. Mars, A.E., et al. Symptoms of pervasive developmental disorders as observed in prediagnostic home videos of infants and toddlers. J Pediatr 132:500-504, 1998.

14. Teitelbaum, P., et al. Movement analysis in infancy may be useful for the early diagnosis of autism. Proc Natl Acad Sci USA 95:13982-13987, 1998.

15. Stromland, K., et al. Autism in thalidomide embropathy: a population study. In Devel Med Child Neurol 36:351-356, 1994.

16. Rodier P., et al. Embryological origin for autism: developmental anomalies of the cranial nerve motor nuclei. J Comp Neurol 370:247-261, 1996.

17. Feldman, R.B., R. Lajoie, J. Mendelson, and L. Pinsky. Congenital rubella and language disorders. Lancet 2:978, 1971.

18. Feldman, R.B., L. Pinsky, J. Mendelson, and R. Lajoie. Can language disorder not due to peripheral deafness be an isolated expression of prenatal rubella? Pediatrics 52:296-299, 1973.

19. Swisher, C.N., and L. Swisher. Congenital rubella and autistic behavior. N Engl J Med 293:198, 1975.

20. Lubinsky, M. Behavioral consequences of congenital rubella. J Pediatr 94:678-679, 1979.

21. Deykin, E.Y., and B. MacMahon. Viral exposure and autism. Am J Epidemiol 109:628-638, 1979.

22. Chess, S., P. Fernandez, and S. Korn. Behavioral consequences of congenital rubella. J Pediatr 93:699-703, 1978.

23. Chess, S. Autism in children with congenital rubella. J Autism Child Schizo 1:33-47, 1971.

 

 

News letter n° 40 del 3 agosto 2002 Gli esperti mettono in dubbio l'ultima ricerca su MPR e autismo

Un recente studio statunitense che suggerisce una relazione tra la vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia (MPR) e l'autismo nei bambini potrebbe rinfocolare il dibattito sulla vaccinazione MPR in Inghilterra.

La ricerca che è stata condotta da Vijendra Singh, professore di immunologia presso l'università di Utah e che ha trovato ampio spazio il 9 agosto sul Daily Mail e altri media, ha incontrato però una fredda risposta da parte della maggior parte degli esperti inglesi.

I ricercatori hanno analizzato dei campioni di sangue di 125 bambini artistici e 92 controlli, trovando un insolito livello di anticorpi anti MPR nel siero dei bambini autistici ma non nei controlli. Gli autori suggeriscono che un'inappropriata risposta anticorpale al vaccino MPR potrebbe essere messa in relazione con patogenesi dell'autismo (l'abstract dell'articolo in questione è riportato nella successiva notizia di questa newsletter).

Il dottor Mary Ramsay, epidemiologo al laboratorio di sanità pubblica a Londra, dichiara: "Noi abbiamo delle obiezioni sulla metodica utilizzata per lo studio. Trovo che usare il vaccino come un antigene combinato sia una tecnica insolita. La tecnica riconosciuta internazionalmente è quella di osservare gli anticorpi singolarmente."

L'articolo del Dott. Singh spiega le ragioni della scelta di questa metodica: " Gli anticorpi anti MMR saranno un indicatore reale della sieroconversione per questo triplo o polivalente vaccino, al posto degli anticorpi per le proteine virali del morbillo, parotite e rosolia usati singolarmente per la misurazione della sierologia virale nella pratica routinaria."

Il dott. Ramsay aggiunge: "Gli autori riportano che i sieri dei bambini autistici reagiscono ad una particolare componente del vaccino . L'evidenza che questa componente sia un particolare antigene del virus del morbillo non è attendibile. Innanzitutto, la proteina virale nel vaccino non è sufficente per far virare positivamente il test usato dagli autori. In secondo luogo essi non erano in grado di individuare il principale antigene del virus del morbillo (NP) mentre a quanto pare ne individuavano un altro (HA). Questo non regge. Se c'è una sufficiente quantità di virus da essere individuato, allora dovrebbero essere presenti entrambi gli antigeni."

Il dott. David Elliman, consulente al Sant Gorge Hospital a Londra, dice: "Ciò che mi preoccupa è la implicita assunzione di causalità. Non penso che questo studio contribuisca a portare avanti il dibattito."

Questa primavera, nel Regno Unito si sono verificati 126 casi di morbillo, nell'ultimo quadrimestre del 2001 i casi erano 32.

Il dott. Singh si è rifiutato di commentare questi dati.

Owen DyerExperts question latest MMR research British Medical Journal 2002; 325:354 (17 August)

 

 

50 Newsletter del 8 novembre 2002 Vaccino MPR e disturbi neurologici: nessuna associazione in Finlandia

La possibilità di eventi avversi di natura neurologica ha alimentato molte preoccupazioni relative alla sicurezza del vaccino contro morbillo, rosolia e parotite (MPR). I dati disponibili in letteratura sull'argomento sono controversi. Scopo dello studio era di verificare l'ipotesi di una associazione tra vaccinazione, encefalite, meningite asettica e autismo.

A tal fine si è condotto uno studio retrospettivo basato sul linkage dei dati dell'anagrafe vaccinale con quelli delle dimissioni ospedaliere di 535.544 bambini di età compresa tra 1 e 7 anni che erano stati vaccinati tra novembre del 1982 e giugno 1986 in Finlandia. Per quanto riguarda l'encefalite e la meningite è stato confrontato il numero di eventi occorsi entro un intervallo "a rischio" di 3 mesi successivi alla vaccinazione con quello del numero di eventi attesi, ricavato a sua volta dal conteggio degli eventi (encefaliti e meningiti) accaduti nel periodo successivo ai 3 mesi dalla vaccinazione. Inoltre è stato analizzato il numero complessivo di ricoveri per autismo dopo vaccinazione per il periodo considerato. In più sono stati controllati eventuali ricoveri per malattie infiammatorie dell'intestino nei bambini autistici.

Dei 535.544 bambini vaccinati, 199 sono stati ricoverati per encefalite, 161 per meningite asettica e 352 per disturbi autistici. In 9 bambini con encefalite e 10 con meningite l'inizio della malattia cadeva nei tre mesi dopo la vaccinazione, dimostrando l'assenza di un aumento di ricoveri nel periodo considerato a rischio. Non è risultato nessun aumento dei ricoveri per autismo dopo vaccinazione. Nessuno dei bambini autistici era stato ricoverato per disturbi infiammatori dell'intestino.

Conclusioni: Non è stata identificata nessuna associazione tra vaccinazione MPR, encefalite, meningite e autismo.

Makela A., Nuorti JP., Peltola H.Neurologic disorders after Measles-Mumps-Rubella Vaccination Pediatrics; 110 (5): 957-963, november 2002

 

Newsletter n° 50 del 8 novembre 2002. Vaccino MPR e autismo: nessuna associazione in Danimarca

 

Per verificare l'ipotesi che la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia possa essere causa di autismo è stato condotto uno studio di coorte retrospettivo su tutti i bambini nati in Danimarca dal 1991 al 1998.

Dei 573.303 bambini nella coorte, 440.665 (82%) erano stati vaccinati. A 316 di questi bambini era stato diagnosticato autismo e ad altri 422 disordini correlati all'autismo.

Dopo le correzioni per potenziali fattori di confondimento, il rischio relativo di autismo nel gruppo dei bambini vaccinati rispetto ai non vaccinati era 0.92 (IC 95% 0.68-1.24); il rischio relativo di altri disordini di tipo autistico era 0.83 (IC 95% 0.65-1.07). Non sono state riscontrate associazioni tra lo sviluppo di disordini autistici e l'età al momento della vaccinazione, la data della vaccinazione ed il tempo trascorso dalla vaccinazione.

In conclusione questo studio porta un'ulteriore forte evidenza contro l'ipotesi che la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia provochi l'autismo.

Kreesten Meldgaard Madsen, M.D., Anders Hviid, M.Sc., Mogens Vestergaard, M.D., Diana Schendel, Ph.D., Jan Wohlfahrt, M.Sc., Poul Thorsen, M.D., Jørn Olsen, M.D., and Mads Melbye, M.D.  A Population-Based Study of Measles, Mumps, and Rubella Vaccination and Autism

The New England Journal of Medicine 347:1477-82, November 7, 2002

 

 

Newsletter n° 79 del 6 giugno 2003: Esperti britannici confutano nuovo studio sul vaccino MMR

Un recente stu
dio pubblicato su International Pediatrics ha analizzato l'incidenza di disordini neurologici severi nei soggetti vaccinati con MMR e in un gruppo di controllo, vaccinato con DTP a cellula intera (periodo in esame: 1994-2000). Nei due gruppi è stata valutata l'incidenza di danno cerebrale permanente, atassia cerebellare, autismo e ritardo mentale occorsi entro 30 giorni dalla vaccinazione.
Fonti dei dati: sistema USA di sorveglianza delle reazioni avverse a vaccino (VAERS) ; stime CDC relative al numero di dosi somministrate e alle coperture vaccinali raggiunte.Sono stati calcolati il rischio relativo e il rischio attribuibile per ciascuna delle patologie indagate. Secondo gli Autori, i vaccinati con MMR, rispetto al gruppo di controllo, mostrerebbero un rischio aumentato di sviluppare una delle patologie in questione.In Gran Bretagna, dove la controversia MMR/autismo dura da tempo, i media hanno subito dato risalto a questa nuova ricerca.

Gli esperti britannici hanno immediatamente confutato i risultati e le conclusioni dello studio; le obiezioni principali sono le seguenti: 1. il VAERS è soggetto alle limitazioni proprie di ogni sistema di sorveglianza passiva, incluso lo stimolo alla notifica determinato dalla maggiore risonanza mediatica di un determinato evento avverso;2. il punto cruciale è l'età dei soggetti: nello studio si confrontano soggetti che si trovano nel 2° anno di vita (vaccinati con MMR) e soggetti che si trovano prevalentemente nel 1° anno (gruppo di controllo DTPw, vaccino somministrato negli USA a 2-4-6 mesi, con richiamo a 15-18 mesi); tale difetto dello studio è sufficiente a spiegare l'apparente eccesso di casi riportati nel gruppo MMR; inoltre la maggior parte delle patologie indagate esordisce clinicamente nel 2° anno di vita;3. c'è un evidente contrasto tra i risultati di questo studio e quelli dei numerosi studi che hanno indagato il rapporto tra MMR e autismo in modo metodologicamente corretto.

L'estensore della presente comunicazione per il NIV ha effettuato una verifica nella banca dati Medline: nella produzione scientifica dei Geier (si tratta di due genetisti, padre e figlio) è ricorrente il tema delle reazioni avverse severe da vaccino e viene probabilmente utilizzata la stessa metodologia nell'indagare eventuali link tra vaccini e patologie (valgano ad es. i seguenti lavori pubblicati dai due autori: Neurodevelopmental disorders after thimerosal-containing vaccines: a brief communication. Exp Biol Med (Maywood). 2003 Jun;228(6):660-4.; Serious neurological conditions following pertussis immunization: an analysis of endotoxin levels, the vaccine adverse events reporting system (VAERS) database and literature review. Pediatr Rehabil. 2002 Jul-Sep;5(3):177-82.; Chronic adverse reactions associated with hepatitis B vaccination. Ann Pharmacother. 2002 Dec;36(12):1970-1). Si tratterebbe quindi di un'ulteriore conferma della tendenza di alcuni autori o gruppi di ricerca a mostrare un approccio ripetitivo, oltre che metodologicamente discutibile, a determinati temi (vedi come es. emblematico il caso Wakefield).

Mark R. Geier, MD, PhD; David A GeierPediatric MMR Vaccination Safety 203 International Pediatrics/Vol. 18/No. 2/2003
Experts find new study by Geier & Geier on MMR and autism to be seriously flawed National Health Service MMR news, 21.5.2003

 

Newsletter n° 85  del 18 luglio 2003  Nessuna associazione tra vaccino MPR e autismo

Al fine di determinare quali siano le prove a favore o contro l'associazione tra autismo (e malattie correlati) e il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) è stato condotto un review sistematico di tutti gli studi epidemiologici disponibili sull'argomento nella letteratura biomedica .

Risultati

Uno studio ha valutato la presenza di eventuali differenze nei tassi di autismo in bambini vaccinati e non vaccinati, non trovando nessuna differenza.

Sei studi hanno valutato l'eventuale aumento dell'incidenza dell'autismo con l'aumento della copertura vaccinale MPR, nessuno dei quali ha evidenziato un legame.

Quattro lavori hanno studiato l'eventuale esistenza di un'associazione tra il vaccino MPR e particolari forme e varianti dell'autismo, nessuno dei quali ha trovato associazioni.

Otto studi hanno cercato di valutare associazioni temporali tra la somministrazione del vaccino e la comparsa dell'autismo. Di questi uno ha trovato un aumento delle preoccupazioni dei genitori nei sei mesi successivi alla vaccinazione. Il risultato di tutti gli altri studi hanno evidenziato che non esiste nessun legame tra vaccinazione MPR ed autismo.

Conclusioni

Non si trova nessun studio in letteratura che possa suggerire associazioni tra autismo e vaccinazione MPR; tuttavia sono disponibili solo pochi studi finalizzati ad escludere legami tra vaccino MPR e forme rare di autismo.

Dato il reale rischio connesso con la non-vaccinazione e il rischio del tutto teorico di varianti di autismo è importante continuare a promuovere la vaccinazione MPR.

Kumanan Wilson, Ed Mills, Cory Ross, Jessie McGowan, Alex Jadad

Association of Autistic Spectrum Disorder and the Measles, Mumps, and Rubella Vaccine A Systematic Review of Current Epidemiological Evidence

Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine. 2003;157:628-634

 

Newsletter n° 86 del 27  luglio 2003 :Evidenza di eccessiva crescita cerebrale nel corso del primo anno di vita in bambini con autismo


L'autismo comunemente si rende evidente tra i 2 e i 3 anni di vita e già in questo periodo il cervello appare abnormemente ingrandito. Questo suggerisce agli Autori la possibilità che l'eccessiva crescita cerebrale inizi molto prima della comparsa dei primi sintomi clinici comportamentali.
Gli obbiettivi dello studio erano di determinare se l'abnorme crescita cerebrale precedesse la comparsa dei primi sintomi clinici di autismo ed inoltre se questa eccessiva crescita nel primo anno fosse correlabile con esiti neuroanatomici e clinici nella prima infanzia.Sono stati scelti per lo studio 48 bambini con ASD (Autism Spectrum Disorder) di età compresa tra i 2 e i 5 anni, che avevano eseguito studi di risonanza magnetica. Di questi, 15 (gruppo longitudinale) erano stati indagati in quattro periodi: alla nascita, tra 1 e 2 mesi, tra 3 e 5 mesi e tra 6 e 14 mesi; 28 erano stati misurati solo alla nascita e i rimanenti anche tra i 6 e i 14 mesi.

Confrontando i dati relativi a bambini con crescita normale, la Circonferenza Cranica (C.C) alla nascita nei bambini con autismo risultava significativamente più piccola (P<.001); dopo la nascita, si evidenziava invece un incremento di 1,67 DS e tra i 6 e i 14 mesi la C.C. media raggiungeva l'84° percentile.

La C.C. alla nascita e la sua successiva abnorme crescita tra i 6 e i 14 mesi sono risultate correlabili con il volume della massa cerebellare e cerebrale all'età di 2-5 anni.

Tutti i bambini del gruppo con ASD avevano presentato un eccessivo aumento della C.C. tra i 6 e i 14 mesi (media 2.19, DS 0,98), rispetto a bambini con disordini dello sviluppo psichico non specificato (media 0,58, DS 0,35).Nello studio longitudinale solo il 6% dei bambini con sviluppo nella norma presentavano una traiettoria di crescita accelerata della C.C. (> 2 DS) tra la nascita e i 6 e i 14 mesi, contro il 59% dei bambini con autismo.

In conclusione, secondo gli Autori, i segni clinici comportamentali dell'autismo sembrano essere preceduti da 2 fasi di alterata crescita cerebrale: inizialmente, alla nascita, una riduzione della circonferenza cranica e a seguire un eccessivo incremento tra 1 e 2 mesi e 6 e 14 mesi.L'anomalo ed eccessivo tasso di crescita potrebbe essere utilizzato come un precoce indice di rischio per autismo.

NdR. Le conclusioni degli autori evidenziano come il processo patogenetico che determina l'autismo si accompagna ad anomalie cerebrali già presenti alla nascita. Questo conferma i numerosi studi che hanno tutti escluso una correlazione tra autismo e vaccinazione MPR. La relazione autismo - MPR è un classico esempio di come una patologia che naturalmente si evidenzia ad una certa età della vita (l'autismo a 2-3 anni) venga ascritto ad una vaccinazione senza alcuna evidenza.
:
Evidence of Brain Overgrowth in the First Year of Life in Autism Eric Courchesne; Ruth Carper; Natacha Akshoomoff JAMA.
2003; 290:337-344.

 

 

Newsletter n° 91 del 29 agosto 2003 L'apparente aumento dell'autismo in Inghilterra si è arrestato

L'apparente aumento
di casi di bambini con autismo si è arrestato dopo il picco registrato nel 1992, afferma uno studio britannico pubblicato alla fine di luglio

I risultati dello studio dimostrano che l'aumento di casi potrebbe essere dovuto ad una maggiore attenzione verso tale patologia ed a modifiche dei criteri diagnostici. Il plateau raggiunto rappresenta un'ulteriore prova contro un'associazione con il vaccino morbillo pertosse rosolia (MPR).
Infatti se ci fosse un'associazione con il vaccino il numero dei casi avrebbe dovuto aumentare per tutti gli anni 90 e non raggiungere il plateau registrato a partire dal 1992 (dopo l'aumento registrato dal 1979 al 1992), dato che la vaccinazione è stata introdotta nel 1988, argomenta Brent Taylor della Royal Free and University College Medical School di Londra. "Non c'è stata nessuna associazione tra la vaccinazione e l'apparente aumento di casi di autismo. L'aumento dei casi di autismo ebbe inizio prima dell'aumento della copertura vaccinale".
Lo studio ha fatto emergere inoltre una diminuzione progressiva dell'età alla diagnosi. Secondo Taylor la combinazione tra il raggiungimento del plateau e la diminuzione dell'età alla diagnosi evidenzia la possibilità che l'aumento precedentemente registrato sia da ricondurre non ad un aumento reale di casi, bensì a modifiche dei criteri diagnostici, ad una disponibilità maggiore di diagnosticare tale patologia ed al perfezionamento del sistema di sorveglianza.

Susan Mayor Apparent increase in autism in children has stopped, study shows BMJ, 2003; 327:248 (2 August)

 

Newsletter n. 101  del  7 Novembre 2002  Esperto inglese di autismo appoggia la vaccinazione MPR.

 

Nel 1998 Simon Murch era uno degli autori di uno studio sull'autismo in cui il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) sembrava associato all'insorgenza dell'autismo.

Grazie ai molti studi intrapresi da allora, che hanno smentito qualsiasi associazione tra vaccino e autismo e di fronte al pericolo di epidemie di morbillo in Inghilterra, dovuto al crollo delle coperture vaccinali, Murch si rivolge all'opinione pubblica britannica con un appello in favore alla vaccinazione MPR.

Riportiamo ampi stralci della lettera di Simon Murch indirizzata a Lancet del 1 novembre 2003:

Lo studio di Micheal Kidd e colleghi (Sett.6, p.832) sull'encefalite associata a morbillo in bambini portatori di trapianti renali enfatizza il grave rischio che la bassa copertura vaccinale MPR rappresenta per i bambini immunocompromessi.

Calcoli epidemiologici indicano che l'Inghilterra si trova ormai sull'orlo dello scoppio di epidemie di morbillo a causa delle basse coperture vaccinali. Le basse coperture attorno al 61% comportano quasi certamente il ritorno a delle condizioni di endemicità.

Inoltre, la tendenza all'eliminazione della sindrome della rosolia congenita si invertirà sicuramente.

Vi scivo in quanto sono uno degli autori di un early report per il Lancet e come gastroenterologo pediatrico che si occupa di bambini autistici. Benchè ulteriori studi hanno confermato l'associazione delle condizioni gastrointestinali all'autismo specificate nel report, ció non vale assolutamente per l'associazione con il vaccino MPR; sono stati condotti tanti studi epidemiologici, nessuno dei quali ha fatto emergere relazioni causali. Nessun altro vaccino è stato studiato più approfonditamente e le prove scientifiche per la sua sicurezza sono esaurienti. Di conseguenza la reazione di tutti i pediatri coinvolti nel report era di appoggiare la vaccinazione MPR senza riserve, ma questa decisione non ha trovato la dovuta eco nei mass-media.

E' molto frustrante che nei mass media gli studi che evidenziano delle alterazioni intestinali in bambini autistici vengono presi come comferme del ruolo causale del vaccino MPR. Questo è semplicemente falso. I miei colleghi ed io abbiamo visto alterazioni analoghe in bambini senza regressioni, in bambini non vaccinati e in bambini in cui i primi sintomi dell'autismo precedevano chiaramente la somministrazione del vaccino MPR. Alcuni geni coinvolti nell'autismo vengono espressi nell'intestino e nel sistema immunitario e può darsi che alterazioni minime di questi sistemi rappresentino una parte misconosciuta degli "autistic spectrum disorders". Questo è un argomento interessante, ma dovrebbe essere tenuto chiaramente separato dalla questione del vaccino MPR.

Vaccinare i propri figli contro morbillo, parotite e rosolia dovrebbe essere una decisione facile e tranquilla, ma è diventato un problema per molti genitori. In parte questa situazione riflette la sfiducia generale nelle affermazioni della publica amministrazione ed è stata sostenuta e rafforzata dall'atteggiamento dei mass media, ma trova il suo fondamento nella falsa convinzione che ci si trovi in una condizione di incertezza scientifica. Esistono ormai prove inequivocabili che la vaccinazione MPR non costituisca nessun fattore di rischio per l'autismo. Questa affermazione non è frutto di una congiura medica e neppure un'opinione fantastica, ma si basa su una quantità di studi scientifici senza precedenti a livello mondiale. In base a qualsiasi ragionamento sui rischi/benefici risulta un errore irrazionale e potenzialmente pericoloso preparasi per portare con sé il proprio bambino in macchina o in aereo, ma non proteggerlo con il vaccino MPR.

Un bambino non protetto non solo si trova in pericolo, ma rappresenta anche un possibile pericolo per altri, inclusi i bambini non ancora nati. Senza l'aumento rapido delle coperture vaccinali è probabile che in Inghilterra si verificheranno quest'inverno delle epidemie di morbillo di grosse dimensioni.

Simon Murch Separating inflammation from speculation in autism The Lancet, Volume 362, number 9394, 01 November 2003

 

News letter n° 117del 5 marzo 2004 Inghilterra: aumenta la tensione per l'inchiesta sul vaccino MMR

 

In queste settimane sta aumentando la tensione per l'inchiesta sul vaccino MMR dopo la rivelazione che il principale artefice del molto discusso studio su un possibile legame tra insorgenza di autismo e vaccino antimorbillo- parotite-rosolia, aveva omesso di rivelare che stava conducendo anche un' altra indagine. La seconda indagine era stata commissionata da alcuni avvocati che stavano intentando una causa legale sui danni da vaccino.

Lo studio su dodici bambini condotto da Andrew Wakefield, pubblicato su Lancet ( 1998;351 : 637), suscitò un'enorme attenzione dei media seguita da una sostanziale caduta della percentuale di bambini vaccinati con vaccino trivalente antimorbillo-parotite-rosolia.

La scorsa settimana il redattore di Lancet, Richard Horton, dichiarò che all'epoca non avrebbe pubblicato l'articolo se avesse saputo che il Dr. Wakefield aveva un contratto per più di 55.000 sterline (81.800 euro) per condurre test su dieci bambini per conto di un gruppo che intendeva condurre azioni legali contro le ditte produttrici di vaccini.

In una dichiarazione il Dr.Wakefield disse che aveva condotto due studi separati: lo studio per Lancet era un'indagine clinica, mentre lo studio finanziato dal comitato per il soccorso legale (tendente a dimostrare se il virus del morbillo era presente nel tessuto intestinale dei bambini) era stato disegnato per analizzare il problema delle cause. Il Dr.Wakefield ammise inoltre che per lo meno quattro bambini, forse cinque, partecipavano a entrambi gli studi.

Lo scalpore fu suscitato da un'inchiesta del Sunday Times del 22 febbraio che sollevava dubbi sull'approvazione della ricerca dal punto di vista etico. Si ricorda che la ricerca fu condotta presso il Royal Free Hospital di Londra, sottoponendo soggetti autistici a procedure invasive come la puntura lombare e l'ileocolonscopia.

Il Royal Free Hospital, l'University College Medical School e il Royal Free Hampsted NHS Trust hanno dichiarato di essere pienamente certi che le indagini condotte sui bambini e riportate su Lancet erano state sottoposte ad un rigoroso esame dal punto di vista etico.

Il Professor Liam Donaldson, capo degli ufficiali medici dell'Inghilterra, dichiarò alla radio della BBC che la ricerca del Dr. Wakefield aveva provocato una perdita di fiducia in un vaccino che aveva salvato le vite di milioni di bambini. Aggiunse inoltre "Abbiamo sempre pensato che lo studio del Dr. Wakefield era povero dal punto di vista scientifico e non eravamo i soli a pensarlo. Lo studio è stato criticato da singoli esperti ed equipe mediche di tutto il mondo."

La commissione per gli affari legali revocò il finanziamento per il comitato sul vaccino MMR lo scorso anno, annunciando contestualmente che non avrebbe più finanziato ricerche per controversie legali.

Clare Dyer Pressure mounts for inquiry into MMR furore  British Medical Journal 2004, 328:485 (28 febbraio)

 

 

Newsletter n° 118. Autismo: i ricercatori inglesi critici della vaccinazione ritirano le loro conclusioni

La settimana scorsa la rivista "Lancet" ha pubblicato la smentita delle interpretazioni dello studio di Andrew Wakefield e colleghi del febbraio 1998, che ha suscitato molte preoccupazioni per l'ipotesi di un'associazione tra vaccino MPR e autismo. Ora 10 dei 12 autori (all'appello manca solo Wakefield ed un'altro autore) hanno firmato una dichiarazione in cui ritirano le conclusioni del loro lavoro del 1998. Sullo stesso numero del Lancet si trova inoltre una dichiarazione degli editori del Lancet a firma di Richard Horton, una dichiarazione del Royal Free and University College Medical School, del Royal Free Hampstead NHS Trust e dichiarazioni da parte di Simon Murch, John Walker Smith e dello stesso Wakefield.

Riportiamo in seguito la dichiarazione di ritiro delle conclusione dei 10 ricercatori.

Questa dichiarazione si riferisce alla pubblicazione "Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children" (Lancet 1998; 351: 637-41). E' stata firmata da 10 dei 12 autori originali. E' da notare che questa dichiarazione non riflette necessariamente anche le opinioni degli altri co-autori.

Il significato principale dello studio è stato quello di aver scoperto una lesione anomala a livello intestinale nei bambini autistici. Da allora si sono aggiunte ulteriore conferme di questo risultato grazie ai lavori del Royal Free Centre for Paediatric Gastroenterology e di altri gruppi di ricerca. Continua a permanere una grande incertezza sulla natura di queste alterazioni, ma siamo convinti che sia importante continuare questo tipo di ricerca dal momento che, riconoscere e trattare i problemi gastroenterici potrebbe eventualmente dare aiuto ai bambini autistici.

Vorremmo fare chiarezza sul fatto che nello studio non è stata determinata nessuna associazione causale tra il vaccino MPR e l'autismo, per la mancanza di dati. Tuttavia la possibilità di una tale associazione è stata sollevata. Gli eventi successivi alla pubblicazione del lavoro hanno provocato importanti conseguenze sulla salute pubblica. Pertanto siamo dell'opinione che ora sia venuto il momento di ritirare collettivamente e in modo formale le interpretazioni dei risultati dello studio.

Non ci è stato possibile contattare John Linnel.

Simon H Murch, Andrew Anthony, David H Casson, Mohsin Malik, Mark Berelowitz, Amar P Dhillon, Michael A Thomson, Alan Valentine, Susan E Davies, John A Walker-Smith

Retraction of an interpretation The Lancet, Volume 363, Number 9411, 6 March 2004