Autismo e MPR il percorso di una assoluzione completa da una falsa accusa attraverso le
Newsletter del NIV
Newsletter n° 120 del 26 marzo 2004
Autismo e MPR il percorso di una assoluzione completa da una falsa accusa attraverso le
Newsletter del NIV
Pubblichiamo un documento che
riassume in modo ordinato le Newsleter
del NIV che in questi anni hanno permesso di seguire la soluzione del
problema dell’associazione del vaccino MPR con
l’autismo. La sequenza degli eventi che, si intreccia
con i conflitti di interesse di uno degli autori, è emblematica di come ipotesi deboli
continuino a trovare spazio anche in presenza di prove contrarie creando,
con il discredito di una vaccinazione importante,
gravi danni alla salute dei bambini.
1998 - 1° articolo di Wakefield et al. Lancet.
Il
vaccino MPR causa infiammazione intestinale con aumento della permeabilità e il
passaggio di sostanze tossiche che causano l’autismo. 12 bambini
(8 con autismo) lamentavano disturbi gastrointestinali e svilupparono autismo entro
1 mese dalla vaccinazione con MPR.(Newsletter 26)
1998 – 2002 -
Numerosi articoli che escludono l’associazione tra autismo e MPR.
(Newsletter n° 6, 14, 26, 40, 50)
2002. 2°
articolo di Wakefield
Il
genoma era presenta in
biopsie intestinali di 75 bambini con autismo su 90 e solo in 5 su 70
controlli.(Newsletter 26
Aprile 2002. Wakefiled inizia un giro di
conferenze per diffondere la sua idea sulla
relazione tra MPR e autismo
Aprile 2002.Paul Offit Direttore del Vaccine Education Center del Children's Hospital di
Philadelphia in occasione di questo tour di
Wakefiled
pubblica un articolo che evidenzia i punti deboli dei lavori di
Wakefiled e le prove emerse contro una associazione
tra autismo e MPR. Fa inoltre il punto sulle vere cause dell’autismo perché
tutti gli studi concordano con l’ipotesi che
l'autismo sia una malattia che insorge precocemente durante lo sviluppo
prenatale del sistema nervoso centrale. Quindi le cause agiscono prima della nascita
del bambino. (Newsletter n. 26)
2003
– 2004 Altri studi che escludono l’associazione tra autismo e MPR (Newsletter 79, 85,
86, 91)
Luglio 2003. Kuman effettua
una revisione dei 19 studi epidemiologici disponibili
nessuna associazione tra MPR e disturbi autistici (Newsletter n°85)
1 Novembre 2003. Murch uno degli autori
del primo articolo su Lancet. Assolutamente nessuna associazione
tra autismo e vaccino MPR; sono stati condotti tanti studi
epidemiologici , nessuno dei quali ha fatto emergere relazioni causali. Nessun
altro vaccino è stato studiato più approfonditamente
e le prove scientifiche per la sicurezza sono esaurienti. (Newsletter n° 101)
22 febbraio 2004. Un'inchiesta del Sunday
Times che sollevava dubbi sulla ricerca dal punto di
vista etico fa emergere il conflitto di interesse del
dr. Wakefiled che aveva omesso di
rivelare che stava conducendo anche un' altra
indagine. La seconda indagine era stata commissionata da alcuni avvocati che
intendevano intentare una causa legale sui danni da vaccino. (Newsletter n° 117)
28 febbraio 2004 . Il redattore capo di
Lancet dichiara che
non avrebbe pubblicato l’articolo se avesse saputo che
il dr. Wakefiled aveva un contratto (81.800 euro) per
condurre un test su dieci bambini per conto di
un gruppo di avvocati che intendevano condurre azioni legali contro le ditte
produttrici di vaccini. (Newsletter n° 117)
28 febbraio 2004. Il
Professor Liam Donaldson,
capo degli ufficiali medici dell'Inghilterra, dichiarò
alla radio della BBC che la ricerca del Dr. Wakefield aveva provocato una
perdita di
fiducia in un vaccino che aveva salvato le vite di
milioni di bambini. Aggiunse inoltre
"Abbiamo sempre pensato che lo studio del
Dr. Wakefield era povero dal
punto di vista scientifico e non eravamo i
soli a pensarlo. Lo studio è stato criticato
da singoli esperti ed equipe mediche di
tutto il mondo." (Newsletter n° 117)
Marzo 2004. Lancet
ha pubblicato la smentita delle interpretazioni dello studio
di Andrew Wakefield e colleghi del
febbraio 1998, che ha suscitato molte preoccupazioni per l'ipotesi di
un'associazione tra vaccino MPR e autismo. Ora 10 dei 12 autori (all'appello
manca solo Wakefield ed un'altro
autore) hanno firmato una dichiarazione
in cui ritirano le conclusioni del loro lavoro del 1998. “Vorremmo fare
chiarezza sul fatto che nello studio non è stata
determinata nessuna associazione causale tra il
vaccino MPR e l'autismo, per la mancanza di
dati. Tuttavia la possibilità di una tale associazione
è stata sollevata. Gli eventi successivi alla pubblicazione del lavoro
hanno provocato importanti conseguenze sulla salute pubblica. Pertanto siamo
dell'opinione che ora sia venuto il momento di
ritirare collettivamente e in modo formale le interpretazioni dei risultati
dello studio.” (Newsletter n° 118
Newsletter n. 6 del 4 gennaio 2001 Autismo
e vaccino MPR
Il bolletino epidemiologico Eurosurveillance
segnala i risultati del Medical Research Council (MRC), una istituzione indipentente di
ricerca del Regno Unito.Il "Review sulla ricerca
dell'autismo" del MRC commissionato dal Ministero della Sanità brittannico nel marzo del 2001 è ora stato terminato ed è disponibile
presso il sito del ministero Il review
è stato condotto prendendo in considerazione la gamma più vasta possibile di
cause di autismo, per verificare un ipotetico
aumento dell'autismo e sindromi correlate (Autism spectrum disorders, ASDs) e per identificare
le priorità di ricerca.Il dibattito
pubblico sull'autismo è stato centrato finora soprattutto sull'ipotesi non
provata di un'associazione del vaccono contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) a
malattie del tratto intestinale e all'autismo. Il MRC ha incluso tutte le
ipotesi possibili nel suo review.Le ASDs che comprendono l'autismo e la sindrome di
Asperger colpiscono più persone rispetto al passato,
circa 60 per 10.000 bambini di età inferiore a
8 anni. La maggior parte dei ricercatori sostiene che le ASDs
hanno diverse cause e che esiste sicuramente
una componente genetica, anche se rimane oscura
l'estensione di questa componente. Interazioni
tra la suscettibilità individuale e fattori
ambientali hanno probabilmente un ruolo centrale, ma non si sa ancora niente
sulla natura di queste interazioni. Per quanto
riguarda il vaccino MPR, gli autori del review
affermano che le prove attualmente a disposizione
suggeriscono che non ci sia nessun legame tra il vaccino MPR e le ASDs a conferma di
risultati a cui sono giunti anche altri gruppi di
esperti.
Veronique Gibbons, Eurosurveillance Weekly, Volume 5, issue
51,20.12.2001
Newsletter n° 14 del 1 marzo 2002 Recenti
sviluppi nel dibattito autismo-MPR
La redazione del Lancet apre l'editoriale
del 23.2.2002 (1) con seguente presa di
posizione:
"Il vaccino contro morbillo, rosolia e pertosse è sicuro? La risposta,
basata sulla totalità delle prove epidemiologiche accumulate finora, è sì con
accettabile grado di sicurezza.l’ultima
ricerca epidemiologica sull’argomento è stata pubblicata dal BMJ e aveva come
oggetto di studio
sia l'autismo che l'autismo atipico. Sono stati studiati
278 bambini con autismo e 195 con la forma atipica. Gli autori concludono affermando di
non aver trovata nessuna associazione del vaccino e la forma atipica e di
aver raccolto ulteriori prove contro una associazione con la forma classica.
Secondo Lancet
e BMJ questa conclusione è valida anche tenendo conto della nuova ricerca di
un gruppo di studiosi
di Dublino (4) guidati da Prof John O'Leary, pubblicata per ora
solo in versione on line du Miscellanea Pthology (è prevista la pubblicazione ufficiale per
aprile).
In questo studio
i ricercatori hanno trovato frammenti del genoma del
virus del morbillo in 75 su 91 bambini con iperplasia nodulare linfoide dell'ileo, enterocolite e disturbi
dello sviluppo e, per contro, soltanto 5 su 70 controlli sono risultati positivi. Ma come viene
evidenziato anche da un comunicato stampa rilasciata da "Molecular Pathology", oltre
che dall'editoriale di
"Lancet", questi risultati non chiamano in
causa il vaccino MPR visto che non sono stati presentati dati sulla natura dei
ceppi presenti (vaccinali o selvaggi).
Dr Andrew Wakefield, coautore della
prima ricerca allarmante sul vaccino MPR pubblicato su "Lancet" nel 1998 e ,tuttora fautore del nesso causale
tra vaccino e autismo, precisa che anche se nulla si sa sul ceppo associato con
i disturbi, sembra che nessuno di
questi bambini abbia mai avuto il morbillo, per cui l'unico ceppo a cui sono
stati verosimilmente stati esposti, secondo Wakefield,
e quello vaccinale (2).
Non dello stesso parere è Prof.John Walker Smith, senior author della stessa ricerca di
Wakefield del 1998. John Walker Smith
ha deciso di rompere il suo silenzio e
pubblicamente sostenere il vaccino. Nella sua lettera a Lancet
difende il suo punto di
vista di uomo di scienza, ma dichiara
anche l'estremo disagio che prova per il fatto
di essere associato a delle ricerche che hanno
diminuito le coperture vaccinali provocando
pesanti ripercussioni sulla salute dei bambini. Sottolinea
la sua convinta adesione al vaccino MPR con cui sono stati immunizzati anche 3
dei suoi nipotini.
L'editoriale
del "Lancet" dal titolo "E' ora di
andare oltre il MPR nella ricerca sull'autismo, si conclude
con un appello alla comunità scientifica ad impegnarsi per affrontare la complessità
che caratterizza questo disturbo dello
sviluppo del bambino.
1Time to look beyond MMR in autism research,editorial, Lancet, Vol.359, 9307, 23.2.2002.
2. Lynn Eaton, New research on autism and
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3. John Walker Smith,Autism,
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viral pathogenetic mechanism for new variant inflammatori bowel desease
Molecular Pathology on-line (accessed 28.2.2002)
5. Brent Taylor, MMR vaccination and bowel
problems or developmental regression in children with autism: population study.
BMJ 2002; 324:393-396 (16 february)
News letter n° 26 del 24 maggio 2002
Il 5 aprile 2002 la newsletter del Vaccine Education Center del Children's Hospital di
Philadelphia ha pubblicato un articolo del Direttore del Centro, Paul Offit, in relazione al tour di
conferenze che il principale fautore della correlazione tra MPR e autismo,
Andrei Wakefield, sta per svolgere negli USA.
L'articolo di Offit riassume, evidenziandone i punti deboli, i risultati
degli studi di
Wakefield pubblicati nel 1998 e nel 2001, dove si
ipotizza che il vaccino MPR, causando un'infiammazione intestinale, faciliti il
passaggio di sostanze tossiche per l'encefalo
in circolo ed il conseguente
sviluppo
di autismo.
Questa ipotesi è poi confrontata
con 4 studi che la confutano questa
principalmente in base all'assenza di differenze
nell'incidenza di autismo e nell'età di esordio
della malatttia tra bambini vaccinati e non vaccinati,alla
mancanza di correlazione tra l'aumento
dell'incidenza dell'autismo e il
tasso di
copertura vaccinale, alla mancanza di
cambiamenti nel numero di casi di
autismo con sintomatologia intestinale prima e dopo l'introduzione della
vaccinazione MPR.
Infine sono esposti i risultati di alcuni studi
su altre possibili cause dell'autismo, che suggeriscono con forza l'ipotesi che
questa malattia insorga durante lo sviluppo intrauterino
del sistema nervoso centrale.
Vaccinazioni e autismo
Andrew Wakefield sta per cominciare il giro di
conferenze per promuovere la sua idea che il vaccino MPR possa
causare l'autismo. La copertura mediatica data
a questo avvenimento può aumentare le preoccupazioni
dei genitori nei confronti di questa
vaccinazione, portandoli a chiedere
chiarimenti
sulla questione. Questo articolo, che da un sommario degli studi
che supportano l'ipotesi di una relazione tra
autismo e MPR, di quelli che rifiutano tale
ipotesi e degli studi su altre possibili cause
dell'autismo, può essere una risorsa per chiarire i loro dubbi.
1. Gli studi che ipotizzano che l'MPR
causi l'autismo
Il primo articolo di Wakefield (1)
Nel 1998
Wakefield e colleghi pubblicarono un articolo su Lancet intitolato "Iperplasia linfonodulare
ileale, coliti non specifiche edisturbi
pervasivi del comportamento nei bambini". La loro ipotesi era che il
vaccino MPR causasse una serie di eventi comprendenti l'infiammazione intestinale con
relativo aumento di permeabilità della
barriera intestinale, il passaggio di sostanze
tossiche per l'encefalo in circolo ed il conseguente sviluppo di
autismo. In supporto a tale ipotesi, erano descritti 12 bambini con ritardo
dello sviluppo mentale (8 con autismo).
Tutti questi bambini lamentavano disturbi
gastrointestinali e svilupparono l'autismo entro 1 mese dalla vaccinazione con MPR
Punti deboli
Circa il 90% dei bambini in Gran
Bretagna ricevevano l'MPR quando questo articolo fu
scritto e dal momento che il vaccino era somministrato nello stesso periodo di
vita in cui l'autismo è diagnosticato, era da
aspettarsi che la maggior parte dei bambini autistici
sarebbero stati vaccinati con MPR e molti di
essi recentemente. Comunque la cosa migliore per
determinare se l'MPR causi l'autismo è confrontare l'incidenza di
questa malattia nei bambini vaccinati ed in quelli non vaccinati. Questo non
era stato fatto. Sebbene gli autori dichiarino che l'autismo sia una conseguenza
dell'infiammazione gastrointestinale, in tutti gli 8 casi i sintomi
gastrointestinali sono stati osservati dopo e non prima dei sintomi di
autismo.
Si sosteneva che i bambini autistici avevano bassi livelli di IgA, ma tali livelli erano entro i limiti di
norma per quell'età.
L'iperplasia linfonodulare
intestinale è considerata (come le tonsilleipertrofiche
nei bambini piccoli) una variante normale.
Il secondo articolo di Wakefield (2)
Nel 2002
Wakefield ed i suoi collaboratori hanno pubblicato un
secondo articolo che esaminava la relazione tra il virus del morbillo e
l'autismo. In questo studio viene
ricercata la presenza di genoma
di virus del morbillo in campioni tratti da
biopsie intestinali prelevate da bambini artistici e non. I metodi
utilizzati sono la RT-PCR (reverse-transcriptase
polymerase chain reaction) e l'ibridizzazione in situ. Il genoma del virus del
morbillo era presente in 75 bambini autistici su 90 e
solo in 5 su 70 controlli.
Punti deboli
Il virus vaccino del morbillo è
vivo e attenuato. Dopo la somministrazione replica circa 15 - 20 volte ed è
probabilmente catturato da specifiche cellule responsabili della sua
"presentazione" al sistema immunitario (le APC o antigen
presenting cells). Macrofagi, linfociti B e cellule dendritiche
sono differenti tipi di APC; tutte
queste cellule sono mobili e si trovano ovunque nell'organismo, anche
nell'intestino. E' quindi plausibile che in
bambini vaccinati si trovi il genoma del virus del
morbillo nel tessuto intestinale quando questo viene
cercato con un metodo molto sensibile come l'RT-PCR. Per determinare se
l'autismo sia associato alla vaccinazione MPR si
dovrebbe determinare se tale rinvenimento è specifico dei bambini autistici, perciò casi e controlli devono essere appaiabili
per due variabili: 1) il loro stato vaccinale e 2) il tempo trascorso tra la
vaccinazione e la biopsia. Sebbene queste informazioni
fossero disponibili e critiche per la loro
ipotesi, gli Autori le hanno specificamente omesse dall'articolo.
Dal momento che il virus del
morbillo è ancora circolante in Inghilterra, sarebbe stato importante conoscere
se il genoma trovato corrispondeva
al
virus
selvaggio o a quello vaccinale. Nonostante i primer
per distinguere questi due tipi virali siano disponibili,
gli autori hanno scelto di non
usarli.
La RT-PCR è un test molto
sensibile. I laboratori che lavorano col virus naturale del morbillo (come
quello in cui lo studio è stato effettuato)
hanno un
alto rischio di di dare falsi positivi. Non viene spiegato come sia stato risolto questo problema.
Non è infine dichiarato
se sia stata usata qualche forma di
"cecità" nello studio.
2. Gli studi che rifiutano l'ipotesi che l'MPR causi l'autismo
Il primo articolo di
Taylor
Taylor
B. et al. Autism and measles,
mumps and rubella vaccine : no epidemiological
evidence for a causal association. Lancet 353:2026-2029, 1999
Nel 1999,
Brent Taylor e i suoi
collaboratori hanno esaminato la correlazione tra somministrazione di
MPR e autismo. Taylor ha esaminato i dati di
498 bambini con autismo o disordini
simili. I casi erano identificati tramite il registro della regione North thames prima e dopo
l'introduzione del vaccino MPR nel 1988. Taylor ha
esaminato l'incidenza e l'età di diagnosi
di autismo
nei vaccinati e nei non vaccinati trovando che:
1) la percentuale di
bambini vaccinati era la stessa sia negli autistici
che nei non autistici
2) non c'erano differenze
nell'età di diagnosi
tra vaccinati e non vaccinati
3) la comparsa dei sintomi
"regressivi" dell'autismo non avveniva entro 2, 4 o 6 mesi dall'aver
ricevuto il vaccino.
Lo studio su
JAMA
Dales,
L., et al. Time trends in
autism and in MMR immunization coverage in California. JAMA 285:1183-1185, 2001.
In questo studio
è esaminata la relazione tra l'aumentato numero di
casi di autismo in California e la somministrazione del vaccino
MPR. La percentuale di bambini immunizzati nel
periodo 1980-94 è stata confrontata con l'incidenza dell'autismo nel medesimo
periodo:
nonostante
il grande incremento di quest'ultima, la
percentuale di bambini vaccinati era rimasta
uguale
Lo
studio su BMJ
Kaye, J.A., et al. Mumps, measles, and rubella
vaccine and then incidence of autism recorded by general practitioners: a time
trend analysis. Brit Med
J 322:460-463, 2001.
In questo articolo
che supporta quanto riscontrato nello studio
precedente viene correlata la copertura vaccinale per MPR e l'incidenza
di autismo in Inghilterra nel periodo
1988-93: anche in questo caso l'incidenza dell'autismo cresce senza che vi
siano variazioni nella
percentuale
di bambini vaccinati
Il secondo articolo di
Taylor
Taylor, B., et al. Measles, mumps, and rubella
vaccination and bowel problems or developmental regression in children with
autism: population study. Brit Med J 324:393-396, 2002.
In questo secondo studio
Taylor esamina la relazione tra MPR e la cosiddetta
"nuova variante di autismo" descritta da Wakefield,
cioè l'autismo associato ad infiammazione intestinale. Sono indagati i bambini
con autismo diagnosticato tra il 1979 e il
1998 , comparando il numero di
bambini con autismo e sintomatologia gastrointestinale prima del 1988 e dopo il
1988 (anno di introduzione della vaccinazione
MPR in Inghilterra). Nessuna differenza è
stata riscontrata.
3. Studi sull'etiologia
dell'autismo
Basi genetiche dell'autismo (7,8)
Uno dei modi
migliori per valutare se una malattia possa essere di
origine genetica è studiare la sua incidenza
nei gemelli. Usando una definizione restrittiva dell'autismo, quando questa
malattia era presente in un gemello, ne era affetto
anche il 60% dei gemelli monozigoti e lo 0% degli
eterozigoti. Con una definizione più larga queste percentuali salivano al 92%
negli omozigoti e al 10% negli eterozigoti. Ciò indica
con chiarezza che l'autismo ha basi genetiche.
Età di sviluppo
dell'autismo
I sintomi dell'autismo sono presenti prima dell'anno di età (9-13)
Forse i dati migliori sul momento
in cui si manifestano i primi sintomi dell'autismo
provengono dagli studi sulle pellicole filmate
dai genitori durante il primo compleanno del bambino (quindi
prima di ricevere l'MPR). "Video" di
bambini a cui era stato successivamente diagnosticato
l'autismo e di bambini sani sono stati
mostrati in "cieco" a specialisti dello sviluppo comportamentale, che
sono stati in grado di diagnosticare
con grande accuratezza quali dei bambini fossero autistici
e quali no. Questi studi mostrano come sottili
sintomi di autismo siano presenti prima che i
genitori lo sospettino e che ricevere il vaccino MPR non precede la comparsa
della malattia.
I sintomi dell'autismo sono presenti prima dei 4 mesi di età (14)
Altri investigatori hanno esteso
lo studio dei "video" ai bambini di
2-3 mesi di età . Usando un sofisticato
sistema di analisi del movimento i filmati
sono stati codificati e poi valutati per la
loro capacità predittiva per l'autismo.
Secondo questo studio la diagnosi
di autismo,
per i bambini
diagnosticati poi
come autistici, poteva essere fatta anche in base ai
filmati presi nella loro prima infanzia. Si sotiene
quindi che sintomi molto lievi di autismo siano
già presenti molto precocemente e ciò contrasta fortemente con l'ipotesi che
l'MPR possa causare questa malattia.
Evidenze che l'autismo si manifesta nella vita intrauterina.
Insulti tossici o virali durante
la vita intrauterina e certi disturbi
del sistema nervoso centrale sono associati ad un aumento dell'incidenza
dell'autismo. Per esempio, i bambini esposti al talidomide
durante il primo e l'inizio del secondo trimestre di
gravidanza hanno mostrato un aumento dell'incidenza dell'autismo (15), che
colpiva i bambini con anomalie delle orecchie, ma non di
braccia o gambe. Il periodo di rischio per
l'autismo in seguito a esposizione a talidomide si deve quindi
collocare prima della 24a settimana, periodo di
sviluppo degli arti. In supporto a tali ritrovamenti sono state evidenziate nei
bambini autistici anomalie strutturali del tronco
cerebrale (16), le quali possono essersi sviluppate
solo durante lo sviluppo nell'utero.
Anche i bambini colpiti da
rosolia congenita sono a maggior rischio di autismo , al contrario di
quelli che contraggono la malattia dopo la nascita(17-23). Infine, malattie
genetiche come la sclerosi tuberosa e la sindrome del cromosoma X fragile sono
correlate ad una maggior incidenza di autismo. Tutte queste informazioni depongono per l'ipotesi
che l'autismo sia dovuto ad anomalie del sistema
nervoso centrale insorte durante la vita intrauterina.
RIASSUMENDO
Studi
riguardanti
1) le basi genetiche
dell'autismo;
2) il tempo di insorgenza dei
sintomi della malattia;
3) la relazione tra autismo e
vaccinazione MPR;
4) l'istopatologia
del sistema nervoso centrale di bambini autistici;
5) talidomide,
rosolia congenita, sindrome dell'X fragile,sclerosi
tuberosa, concordano tutti con il fatto che l'autismo sia una malattia che
insorge precocemente durante lo sviluppo prenatale del sistema nervoso
centrale.
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News letter n° 40 del 3 agosto 2002 Gli
esperti mettono in dubbio l'ultima ricerca su MPR e autismo
Un recente studio statunitense che suggerisce
una relazione tra la vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia
(MPR) e l'autismo nei bambini potrebbe rinfocolare il dibattito
sulla vaccinazione MPR in Inghilterra.
La ricerca che è stata condotta
da Vijendra Singh,
professore di immunologia presso l'università di
Utah e che ha trovato ampio spazio il 9 agosto sul Daily
Mail e altri media, ha incontrato però una
fredda risposta da parte della maggior parte degli esperti inglesi.
I ricercatori hanno analizzato
dei campioni di sangue di
125 bambini artistici e 92 controlli, trovando un insolito livello di anticorpi anti MPR nel siero dei bambini autistici
ma non nei controlli. Gli autori suggeriscono che un'inappropriata risposta anticorpale al vaccino MPR potrebbe essere messa in
relazione con patogenesi dell'autismo (l'abstract
dell'articolo in questione è riportato nella successiva notizia di
questa newsletter).
Il dottor Mary Ramsay, epidemiologo al laboratorio di
sanità pubblica a Londra, dichiara: "Noi
abbiamo delle obiezioni sulla metodica
utilizzata per lo studio. Trovo
che usare il vaccino come un antigene combinato sia una tecnica insolita. La
tecnica riconosciuta internazionalmente è quella di
osservare gli anticorpi singolarmente."
L'articolo del Dott. Singh spiega le ragioni della scelta di
questa metodica: " Gli anticorpi anti MMR saranno un indicatore
reale della sieroconversione per questo triplo o
polivalente vaccino, al posto degli anticorpi per le proteine virali del
morbillo, parotite e rosolia usati singolarmente per la misurazione della
sierologia virale nella pratica routinaria."
Il dott. Ramsay
aggiunge: "Gli autori riportano che i sieri dei bambini autistici reagiscono ad una particolare componente
del vaccino . L'evidenza che questa componente sia un
particolare antigene del virus del morbillo non è attendibile.
Innanzitutto, la proteina virale nel vaccino non è sufficente
per far virare positivamente il test usato dagli autori. In secondo luogo essi
non erano in grado di individuare
il principale antigene del virus del morbillo (NP) mentre a
quanto pare ne individuavano un altro
(HA). Questo non regge. Se c'è una sufficiente quantità di
virus da essere individuato, allora dovrebbero
essere presenti entrambi gli antigeni."
Il dott. David Elliman, consulente al Sant Gorge
Hospital a Londra, dice: "Ciò che mi
preoccupa è la implicita assunzione di
causalità. Non penso che questo studio
contribuisca a portare avanti il dibattito."
Questa primavera, nel Regno Unito
si sono verificati 126 casi di morbillo,
nell'ultimo quadrimestre del 2001 i casi erano 32.
Il dott. Singh
si è rifiutato di commentare questi dati.
Owen DyerExperts question latest MMR
research British Medical Journal 2002; 325:354 (17 August)
50 Newsletter del 8
novembre 2002 Vaccino MPR e disturbi
neurologici: nessuna associazione in Finlandia
La possibilità di eventi avversi di
natura neurologica ha alimentato molte preoccupazioni relative alla sicurezza
del vaccino contro morbillo, rosolia e parotite (MPR). I dati disponibili
in letteratura sull'argomento sono controversi. Scopo dello studio
era di verificare l'ipotesi di
una associazione tra vaccinazione, encefalite,
meningite asettica e autismo.
A tal fine si è condotto uno studio
retrospettivo basato sul linkage dei dati dell'anagrafe vaccinale con quelli
delle dimissioni ospedaliere di
535.544 bambini di età compresa tra 1 e 7 anni che erano stati vaccinati tra
novembre del 1982 e giugno 1986 in Finlandia.
Per quanto riguarda l'encefalite e la meningite è stato confrontato
il numero di eventi occorsi entro un
intervallo "a rischio" di 3 mesi
successivi alla vaccinazione con quello del numero di
eventi attesi, ricavato a sua volta dal conteggio degli eventi (encefaliti e
meningiti) accaduti nel periodo successivo ai 3 mesi dalla vaccinazione. Inoltre è stato analizzato il numero complessivo di
ricoveri per autismo dopo vaccinazione per il periodo considerato. In più sono
stati controllati eventuali ricoveri per malattie infiammatorie dell'intestino
nei bambini autistici.
Dei 535.544 bambini vaccinati, 199 sono stati ricoverati per encefalite, 161 per meningite asettica e 352 per disturbi
autistici. In 9 bambini con encefalite e 10 con
meningite l'inizio della malattia cadeva nei tre mesi dopo la vaccinazione, dimostrando
l'assenza di un aumento di
ricoveri nel periodo considerato a rischio. Non è risultato
nessun aumento dei ricoveri per autismo dopo vaccinazione. Nessuno dei bambini autistici era stato ricoverato per disturbi
infiammatori dell'intestino.
Conclusioni: Non è stata identificata nessuna
associazione tra vaccinazione MPR, encefalite, meningite e autismo.
Makela A., Nuorti JP., Peltola H.Neurologic disorders after Measles-Mumps-Rubella
Vaccination Pediatrics; 110 (5): 957-963, november
2002
Newsletter n° 50 del 8 novembre 2002. Vaccino MPR e autismo: nessuna associazione in Danimarca
Per verificare l'ipotesi che la
vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia possa
essere causa di autismo è stato condotto uno
studio di
coorte retrospettivo su tutti i bambini nati in Danimarca dal 1991 al 1998.
Dei 573.303 bambini nella coorte,
440.665 (82%) erano stati vaccinati. A 316 di
questi bambini era stato diagnosticato autismo
e ad altri 422 disordini
correlati all'autismo.
Dopo le correzioni per potenziali
fattori di confondimento, il
rischio relativo di autismo nel gruppo dei bambini vaccinati rispetto ai non
vaccinati era 0.92 (IC 95% 0.68-1.24); il rischio relativo di
altri disordini
di tipo autistico
era 0.83 (IC 95% 0.65-1.07). Non sono state riscontrate associazioni tra lo
sviluppo di disordini
autistici e l'età al momento della vaccinazione, la
data della vaccinazione ed il tempo trascorso dalla vaccinazione.
In conclusione questo studio
porta un'ulteriore forte evidenza contro l'ipotesi che
la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia provochi l'autismo.
Kreesten Meldgaard Madsen,
M.D., Anders Hviid, M.Sc., Mogens
Vestergaard, M.D., Diana Schendel,
Ph.D., Jan Wohlfahrt, M.Sc., Poul Thorsen, M.D., Jørn Olsen, M.D., and Mads Melbye, M.D. A Population-Based Study of Measles,
Mumps, and Rubella Vaccination and Autism
The New England Journal of Medicine 347:1477-82, November 7, 2002
Newsletter n° 79 del 6 giugno 2003: Esperti
britannici confutano nuovo studio sul vaccino MMR
Un recente studio pubblicato su International Pediatrics ha analizzato l'incidenza di disordini neurologici severi
nei soggetti vaccinati con MMR e in un gruppo di controllo, vaccinato
con DTP a cellula intera (periodo in esame: 1994-2000). Nei due gruppi è
stata valutata l'incidenza di danno cerebrale
permanente, atassia cerebellare, autismo e ritardo mentale occorsi entro 30
giorni dalla vaccinazione.
Fonti dei dati: sistema USA di sorveglianza
delle reazioni avverse a vaccino (VAERS) ; stime CDC
relative al numero di dosi somministrate e
alle coperture vaccinali raggiunte.Sono stati calcolati il rischio relativo e il rischio attribuibile
per ciascuna delle patologie indagate. Secondo gli Autori, i vaccinati con MMR,
rispetto al gruppo di controllo, mostrerebbero
un rischio aumentato di sviluppare una delle
patologie in questione.In Gran Bretagna, dove la
controversia MMR/autismo dura da tempo, i media
hanno subito dato risalto a questa nuova ricerca.
Gli esperti britannici hanno immediatamente
confutato i risultati e le conclusioni dello studio;
le obiezioni principali sono le seguenti: 1. il VAERS
è soggetto alle limitazioni proprie di ogni
sistema di sorveglianza passiva, incluso lo
stimolo alla notifica determinato dalla maggiore risonanza mediatica
di un determinato evento avverso;2. il punto cruciale è l'età dei soggetti: nello studio
si confrontano soggetti che si trovano nel 2° anno di
vita (vaccinati con MMR) e soggetti che si trovano prevalentemente nel 1° anno
(gruppo di controllo DTPw,
vaccino somministrato negli USA a 2-4-6 mesi, con richiamo a 15-18 mesi); tale difetto
dello studio è sufficiente a spiegare
l'apparente eccesso di casi riportati nel
gruppo MMR; inoltre la maggior parte delle patologie indagate esordisce
clinicamente nel 2° anno di vita;3. c'è un evidente contrasto tra i risultati di
questo studio e quelli dei numerosi studi
che hanno indagato il rapporto tra MMR e autismo in modo metodologicamente
corretto.
L'estensore della presente comunicazione per il NIV ha effettuato una verifica nella banca dati Medline:
nella produzione scientifica dei Geier (si tratta di
due genetisti, padre e figlio) è ricorrente il tema delle reazioni avverse
severe da vaccino e viene probabilmente utilizzata la stessa metodologia
nell'indagare eventuali link tra vaccini e patologie (valgano ad es. i seguenti
lavori pubblicati dai due autori: Neurodevelopmental disorders after
thimerosal-containing vaccines:
a brief communication. Exp Biol Med (Maywood). 2003 Jun;228(6):660-4.;
Serious neurological conditions following pertussis immunization: an
analysis of endotoxin levels, the vaccine adverse events reporting system
(VAERS) database and literature review. Pediatr Rehabil. 2002 Jul-Sep;5(3):177-82.; Chronic adverse reactions associated with
hepatitis B vaccination. Ann Pharmacother. 2002 Dec;36(12):1970-1).
Si tratterebbe quindi di
un'ulteriore conferma della tendenza di
alcuni autori o gruppi di ricerca a mostrare
un approccio ripetitivo, oltre che metodologicamente discutibile,
a determinati temi (vedi come es. emblematico
il caso Wakefield).
Mark R. Geier, MD, PhD; David A GeierPediatric MMR Vaccination Safety 203
International Pediatrics/Vol. 18/No. 2/2003
Experts find new study by Geier & Geier on MMR and autism to be seriously
flawed National Health Service MMR news, 21.5.2003
Newsletter n° 85
del 18 luglio 2003 Nessuna associazione tra vaccino MPR e autismo
Al fine di
determinare quali siano le prove a favore o contro l'associazione tra autismo
(e malattie correlati) e il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) è stato
condotto un review sistematico di
tutti gli studi epidemiologici disponibili
sull'argomento nella letteratura biomedica .
Risultati
Uno studio
ha valutato la presenza di eventuali differenze nei
tassi di autismo in bambini vaccinati e non
vaccinati, non trovando nessuna differenza.
Sei studi
hanno valutato l'eventuale aumento dell'incidenza dell'autismo con l'aumento della copertura vaccinale MPR, nessuno dei quali ha
evidenziato un legame.
Quattro lavori hanno studiato
l'eventuale esistenza di un'associazione tra
il vaccino MPR e particolari forme e varianti dell'autismo, nessuno dei quali ha trovato associazioni.
Otto studi
hanno cercato di valutare associazioni
temporali tra la somministrazione del vaccino e la comparsa dell'autismo. Di
questi uno ha trovato un aumento delle preoccupazioni dei genitori nei sei mesi
successivi alla vaccinazione. Il risultato di
tutti gli altri studi hanno evidenziato che
non esiste nessun legame tra vaccinazione MPR ed autismo.
Conclusioni
Non si trova nessun
studio in letteratura che possa suggerire
associazioni tra autismo e vaccinazione MPR; tuttavia sono disponibili
solo pochi studi finalizzati ad escludere
legami tra vaccino MPR e forme rare di
autismo.
Dato il reale rischio connesso
con la non-vaccinazione e il rischio del tutto teorico di
varianti di autismo è importante continuare a promuovere la
vaccinazione MPR.
Kumanan Wilson, Ed Mills, Cory Ross, Jessie
McGowan, Alex Jadad
Association of Autistic Spectrum Disorder and
the Measles, Mumps, and Rubella Vaccine A Systematic Review of Current
Epidemiological Evidence
Archives of Pediatrics &
Adolescent Medicine. 2003;157:628-634
Newsletter n° 86 del 27 luglio
2003 :Evidenza di eccessiva crescita cerebrale nel corso del
primo anno di vita in bambini con autismo
L'autismo comunemente si rende evidente tra i 2 e i 3 anni di
vita e già in questo periodo il cervello appare abnormemente ingrandito.
Questo suggerisce agli Autori la possibilità che l'eccessiva crescita cerebrale
inizi molto prima della comparsa dei primi sintomi clinici comportamentali.
Gli obbiettivi dello studio
erano di determinare se l'abnorme crescita
cerebrale precedesse la comparsa dei primi sintomi clinici di
autismo ed inoltre se questa eccessiva crescita nel primo anno fosse
correlabile con esiti neuroanatomici e clinici nella
prima infanzia.Sono stati scelti per lo studio
48 bambini con ASD (Autism Spectrum
Disorder) di età compresa tra i 2 e i 5 anni, che avevano eseguito studi
di risonanza magnetica. Di questi, 15 (gruppo
longitudinale) erano stati indagati in quattro
periodi: alla nascita, tra 1 e 2 mesi, tra 3 e
5 mesi e tra 6 e 14 mesi; 28 erano stati misurati solo alla nascita e i
rimanenti anche tra i 6 e i 14 mesi.
Confrontando i dati relativi a bambini con crescita normale, la Circonferenza
Cranica (C.C) alla nascita nei bambini con autismo risultava significativamente
più piccola (P<.001); dopo la nascita, si evidenziava invece un incremento di
1,67 DS e tra i 6 e i 14 mesi la C.C. media
raggiungeva l'84° percentile.
La C.C. alla nascita e la sua
successiva abnorme crescita tra i 6 e i 14 mesi sono
risultate correlabili con il volume della massa cerebellare e cerebrale all'età
di 2-5 anni.
Tutti i bambini del gruppo con
ASD avevano presentato un eccessivo aumento della C.C. tra i 6 e i 14 mesi (media
2.19, DS 0,98), rispetto a bambini con disordini
dello sviluppo psichico non specificato (media 0,58, DS
0,35).Nello studio longitudinale
solo il 6% dei bambini con sviluppo nella norma presentavano una traiettoria di
crescita accelerata della C.C. (> 2 DS) tra la nascita e i 6 e i 14 mesi,
contro il 59% dei bambini con autismo.
In conclusione, secondo gli
Autori, i segni clinici comportamentali dell'autismo sembrano essere preceduti
da 2 fasi di alterata crescita cerebrale: inizialmente, alla nascita,
una riduzione della circonferenza cranica e a seguire un eccessivo incremento
tra 1 e 2 mesi e 6 e 14 mesi.L'anomalo ed eccessivo
tasso di crescita potrebbe essere utilizzato
come un precoce indice di
rischio per autismo.
NdR. Le
conclusioni degli autori evidenziano come il processo patogenetico
che determina l'autismo si accompagna ad anomalie cerebrali già presenti alla
nascita. Questo conferma i numerosi studi che
hanno tutti escluso una correlazione tra autismo e vaccinazione MPR. La
relazione autismo - MPR è un classico esempio di
come una patologia che naturalmente si evidenzia ad una certa età della vita
(l'autismo a 2-3 anni) venga ascritto ad una
vaccinazione senza alcuna evidenza.
:
Evidence of Brain Overgrowth in the First Year of
Life in Autism Eric Courchesne; Ruth Carper; Natacha Akshoomoff JAMA. 2003; 290:337-344.
Newsletter n° 91 del 29 agosto 2003 L'apparente aumento dell'autismo in
Inghilterra si è arrestato
L'apparente aumento di casi di bambini con autismo si è arrestato dopo il picco registrato
nel 1992, afferma uno studio britannico
pubblicato alla fine di luglio
I risultati dello studio dimostrano
che l'aumento di casi potrebbe essere dovuto ad una maggiore attenzione verso tale
patologia ed a modifiche dei criteri diagnostici.
Il plateau raggiunto rappresenta un'ulteriore prova
contro un'associazione con il vaccino morbillo pertosse rosolia (MPR).
Infatti se ci fosse un'associazione con il vaccino il numero dei casi avrebbe
dovuto aumentare per tutti gli anni 90 e non raggiungere il plateau registrato
a partire dal 1992 (dopo l'aumento registrato dal 1979 al 1992), dato che la
vaccinazione è stata introdotta nel 1988, argomenta Brent
Taylor della Royal Free and University College Medical School di Londra.
"Non c'è stata nessuna associazione tra la
vaccinazione e l'apparente aumento di casi di
autismo. L'aumento dei casi di autismo ebbe inizio prima dell'aumento della copertura
vaccinale".
Lo studio ha fatto emergere inoltre una diminuzione
progressiva dell'età alla diagnosi. Secondo Taylor la combinazione tra il raggiungimento del plateau e
la diminuzione dell'età alla diagnosi
evidenzia la possibilità che l'aumento precedentemente
registrato sia da ricondurre non ad un aumento reale di
casi, bensì a modifiche dei criteri diagnostici,
ad una disponibilità maggiore di
diagnosticare tale patologia ed al
perfezionamento del sistema di sorveglianza.
Susan Mayor Apparent
increase in autism in children has stopped, study shows BMJ, 2003; 327:248 (2
August)
Newsletter n. 101 del 7 Novembre 2002 Esperto inglese di autismo
appoggia la vaccinazione MPR.
Nel 1998 Simon Murch era uno degli autori di
uno studio sull'autismo in cui il vaccino MPR
(morbillo, parotite, rosolia) sembrava associato all'insorgenza dell'autismo.
Grazie ai molti studi
intrapresi da allora, che hanno smentito qualsiasi associazione tra vaccino e
autismo e di fronte al pericolo di epidemie di
morbillo in Inghilterra, dovuto al crollo delle coperture vaccinali, Murch si rivolge all'opinione pubblica britannica con un
appello in favore alla vaccinazione MPR.
Riportiamo ampi stralci della
lettera di Simon Murch
indirizzata a Lancet
del 1 novembre 2003:
Lo studio
di Micheal Kidd e colleghi (Sett.6, p.832) sull'encefalite associata a
morbillo in bambini portatori di trapianti
renali enfatizza il grave rischio che la bassa
copertura vaccinale MPR rappresenta per i bambini immunocompromessi.
Calcoli epidemiologici indicano
che l'Inghilterra si trova ormai sull'orlo dello scoppio di epidemie di
morbillo a causa delle basse coperture vaccinali. Le basse coperture attorno al
61% comportano quasi certamente il ritorno a delle condizioni
di endemicità.
Inoltre, la tendenza
all'eliminazione della sindrome della rosolia congenita si invertirà
sicuramente.
Vi scivo
in quanto sono uno degli autori di
un early report per il Lancet e come gastroenterologo pediatrico
che si occupa di bambini autistici.
Benchè
ulteriori studi hanno confermato
l'associazione delle condizioni
gastrointestinali all'autismo specificate nel report,
ció non vale assolutamente per l'associazione con il
vaccino MPR; sono stati condotti tanti studi
epidemiologici, nessuno dei quali ha fatto emergere relazioni causali. Nessun
altro vaccino è stato studiato più approfonditamente
e le prove scientifiche per la sua sicurezza sono esaurienti. Di conseguenza la
reazione di tutti i pediatri
coinvolti nel report era di
appoggiare la vaccinazione MPR senza riserve, ma questa decisione non ha
trovato la dovuta eco nei mass-media.
E' molto frustrante che nei mass
media gli studi
che evidenziano delle alterazioni intestinali in bambini autistici
vengono presi come comferme
del ruolo causale del vaccino MPR. Questo è semplicemente falso. I miei
colleghi ed io abbiamo visto alterazioni analoghe in
bambini senza regressioni, in bambini non vaccinati e in bambini in cui i primi
sintomi dell'autismo precedevano chiaramente la somministrazione del vaccino
MPR. Alcuni geni coinvolti nell'autismo vengono
espressi nell'intestino e nel sistema immunitario e può darsi che alterazioni
minime di questi sistemi rappresentino una
parte misconosciuta degli "autistic spectrum disorders". Questo è un argomento interessante, ma dovrebbe essere tenuto chiaramente separato dalla questione
del vaccino MPR.
Vaccinare i propri figli contro
morbillo, parotite e rosolia dovrebbe essere una decisione facile e tranquilla,
ma è diventato un problema per molti genitori.
In parte questa situazione riflette la sfiducia generale nelle affermazioni
della publica amministrazione ed è stata sostenuta e
rafforzata dall'atteggiamento dei mass media,
ma trova il suo fondamento nella falsa convinzione che ci si trovi in una condizione
di incertezza
scientifica. Esistono ormai prove inequivocabili che la vaccinazione MPR non costituisca nessun fattore di
rischio per l'autismo. Questa affermazione non è frutto di
una congiura medica e neppure un'opinione
fantastica, ma si basa su una quantità di studi
scientifici senza precedenti a livello mondiale.
In base a qualsiasi ragionamento sui rischi/benefici
risulta un errore irrazionale e potenzialmente pericoloso preparasi per portare
con sé il proprio bambino in macchina o in aereo, ma non proteggerlo con il
vaccino MPR.
Un bambino non protetto non solo
si trova in pericolo, ma rappresenta anche un possibile pericolo per altri,
inclusi i bambini non ancora nati. Senza l'aumento rapido delle coperture
vaccinali è probabile che in Inghilterra si verificheranno
quest'inverno delle epidemie di morbillo di
grosse dimensioni.
Simon Murch Separating
inflammation from speculation in autism The Lancet,
Volume 362, number 9394, 01 November 2003
News letter n° 117del 5 marzo 2004
Inghilterra: aumenta la tensione per l'inchiesta sul vaccino MMR
In queste settimane sta
aumentando la tensione per l'inchiesta sul vaccino MMR dopo la rivelazione che
il principale artefice del molto discusso studio
su un possibile legame tra insorgenza di autismo e vaccino antimorbillo- parotite-rosolia, aveva
omesso di rivelare che stava conducendo anche
un' altra indagine. La seconda indagine era stata commissionata da alcuni
avvocati che stavano intentando una causa legale sui danni da vaccino.
Lo studio
su dodici bambini condotto da Andrew Wakefield, pubblicato su Lancet ( 1998;351 : 637), suscitò
un'enorme attenzione dei media seguita da una
sostanziale caduta della percentuale di
bambini vaccinati con vaccino trivalente antimorbillo-parotite-rosolia.
La scorsa settimana il redattore di
Lancet, Richard Horton, dichiarò che
all'epoca non avrebbe pubblicato l'articolo se avesse saputo che il Dr. Wakefield aveva un contratto
per più di 55.000 sterline (81.800 euro) per
condurre test su dieci bambini per conto di
un gruppo che intendeva condurre azioni legali contro le ditte
produttrici di vaccini.
In una dichiarazione
il Dr.Wakefield disse
che aveva condotto due studi separati: lo studio
per Lancet era un'indagine clinica, mentre lo studio
finanziato dal comitato per il soccorso legale (tendente a dimostrare
se il virus del morbillo era presente nel tessuto intestinale dei bambini) era
stato disegnato per analizzare il problema
delle cause. Il Dr.Wakefield ammise inoltre che per
lo meno quattro bambini, forse cinque, partecipavano a
entrambi gli studi.
Lo scalpore fu suscitato da
un'inchiesta del Sunday Times
del 22 febbraio che sollevava dubbi sull'approvazione della ricerca dal punto di
vista etico. Si ricorda che la ricerca fu condotta presso il Royal Free Hospital di
Londra, sottoponendo soggetti autistici a procedure
invasive come la puntura lombare e l'ileocolonscopia.
Il Royal
Free Hospital, l'University College Medical School e il Royal Free Hampsted
NHS Trust hanno dichiarato di
essere pienamente certi che le indagini condotte sui bambini e riportate su Lancet erano state sottoposte ad
un rigoroso esame dal punto di vista etico.
Il Professor Liam
Donaldson, capo degli ufficiali medici
dell'Inghilterra, dichiarò alla radio
della BBC che la ricerca del Dr. Wakefield
aveva provocato una perdita di
fiducia in un vaccino che aveva salvato le vite di
milioni di bambini. Aggiunse inoltre
"Abbiamo sempre pensato che lo studio del
Dr. Wakefield era povero dal
punto di vista scientifico e non eravamo i
soli a pensarlo. Lo studio è stato criticato
da singoli esperti ed equipe mediche di
tutto il mondo."
La commissione per gli affari
legali revocò il finanziamento per il comitato sul vaccino MMR lo scorso anno,
annunciando contestualmente che non avrebbe più finanziato ricerche per
controversie legali.
Clare Dyer Pressure
mounts for inquiry into MMR furore British Medical Journal 2004, 328:485 (28
febbraio)
Newsletter n° 118. Autismo: i
ricercatori inglesi critici della vaccinazione ritirano le loro conclusioni
La settimana scorsa la rivista
"Lancet" ha pubblicato la smentita delle
interpretazioni dello studio di Andrew Wakefield e colleghi del
febbraio 1998, che ha suscitato molte preoccupazioni per l'ipotesi di
un'associazione tra vaccino MPR e autismo. Ora 10 dei 12 autori (all'appello
manca solo Wakefield ed un'altro
autore) hanno firmato una dichiarazione
in cui ritirano le conclusioni del loro lavoro del 1998. Sullo stesso numero
del Lancet si trova inoltre una dichiarazione
degli editori del Lancet
a firma di Richard Horton, una dichiarazione
del Royal Free and
University College Medical School, del Royal Free Hampstead NHS Trust e dichiarazioni
da parte di Simon Murch,
John Walker Smith e dello stesso Wakefield.
Riportiamo in seguito la dichiarazione
di ritiro delle conclusione
dei 10 ricercatori.
Questa dichiarazione
si riferisce alla pubblicazione "Ileal-lymphoid-nodular
hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children" (Lancet 1998; 351: 637-41). E' stata firmata da 10 dei 12
autori originali. E' da notare che questa dichiarazione
non riflette necessariamente anche le opinioni degli altri co-autori.
Il significato principale dello
studio è stato quello di
aver scoperto una lesione anomala a livello intestinale nei bambini autistici. Da allora si sono aggiunte ulteriore
conferme di questo risultato grazie ai
lavori del Royal Free Centre for Paediatric Gastroenterology e di
altri gruppi di ricerca. Continua a permanere
una grande incertezza sulla natura di queste
alterazioni, ma siamo convinti che sia importante continuare questo tipo di
ricerca dal momento che, riconoscere e trattare i problemi gastroenterici
potrebbe eventualmente dare aiuto ai bambini autistici.
Vorremmo fare chiarezza sul fatto
che nello studio non è stata determinata nessuna associazione causale tra il vaccino MPR e l'autismo,
per la mancanza di dati. Tuttavia
la possibilità di una tale associazione è stata sollevata. Gli eventi
successivi alla pubblicazione del lavoro hanno provocato importanti conseguenze
sulla salute pubblica. Pertanto siamo dell'opinione che ora sia
venuto il momento di ritirare
collettivamente e in modo formale le interpretazioni dei risultati dello studio.
Non ci è
stato possibile contattare John Linnel.
Simon H Murch, Andrew Anthony, David H Casson, Mohsin Malik, Mark Berelowitz,
Amar P Dhillon, Michael A Thomson, Alan Valentine,
Susan E Davies, John A Walker-Smith
Retraction of an
interpretation The Lancet, Volume 363, Number 9411, 6 March 2004