CALENDARIO NAZIONALE FIMP

per l’anno 2003

 

 

La FIMP nazionale  ha ritenuto necessario formare una rete di referenti regionali  e provinciali sulle vaccinazioni con l’obiettivo di recuperare un ruolo più attivo del pediatra di famiglia in questo campo e di contribuire al raggiungimento delle coperture ottimali per le malattie prevenibili con  vaccini vecchi e nuovi. A tal fine, vista l’eterogeneità di comportamento nelle varie realtà locali, l’azione prioritaria è l’adozione di un calendario nazionale FIMP, che da un lato supporti le scelte effettuate dalle commissioni nazionali e regionali per le “vaccinazioni raccomandate” dalla Sanità Pubblica e dall’altro tenga conto anche di vaccinazioni che, pur non essendo tra queste, possono essere consigliate dal pediatra di famiglia, nell’ottica del miglioramento della salute del singolo assistito.

Per mantenere la sua efficacia il Calendario deve essere aggiornato annualmente  con le conoscenze scientifiche, la situazione epidemiologica, le mutate esigenze organizzative e le novità messe a disposizione dall’industria, con l’obiettivo di disporre di uno strumento di prevenzione attuale, efficiente ed efficace.

 

 

 LA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA

 

L’andamento epidemiologico delle malattie prevenibili da vaccino riflette le diverse coperture vaccinali (tab 1).

Non si registrano ormai da anni casi di poliomielite e difterite, i casi di tetano segnalati si verificano quasi esclusivamente negli anziani , ed anche l’epatite B sta assumendo un andamento decrescente. Grazie all'introduzione dei vaccini antipertosse acellulari combinati con i vaccini antidifterite e tetano, la copertura vaccinale per la pertosse ha raggiunto valori del 90% circa; al contrario, la copertura vaccinale per  morbillo, parotite e rosolia non raggiunge ancora  i livelli previsti dal Piano Nazionale Vaccini. L’andamento epidemiologico di morbillo, parotite e rosolia mostra una tendenza generale al distanziarsi dei picchi epidemici, ma le coperture vaccinali sono insufficienti a interrompere la trasmissione delle infezioni e continuano a verificarsi epidemie. Nel 2002, in particolare, si è verificata una vasta epidemia di morbillo ( fig.1 ).

 Nel periodo dal 1994 al 2002 in Italia sono state segnalate complessivamente 7204 meningiti batteriche, di cui 1888 da pneumococco, 1751 da meningococco e 734 da Hib (fonte: sorveglianza nazionale delle meningiti batteriche; http://www.simi.iss.it/dati.htm)

Dall’analisi della distribuzione delle meningiti per agente eziologico, si nota come l’introduzione della vaccinazione, ormai diffusa su larga scala, ha fatto sì che il numero di meningiti da Hib si sia progressivamente ridotto negli anni: da 118 casi segnalati nel 1995 (pari al 20% del totale), si è passati a soli 20 casi nel 2002 (pari al 4% dei casi totali di meningite). Prima dell'introduzione della vaccinazione, il 90% circa delle meningiti da Hib si verificava nei bambini di età inferiore ai 5 anni, mentre nel 2000 questa percentuale è diminuita al 28%.

Tra il 1995 e il 2002, le segnalazioni relative ai casi di meningiti da Streptococcus pneumoniae sono rimaste stabili, con una media di 220 casi l'anno, pari al 27% dei casi totali.

Lo pneumococco ha due picchi d’incidenza, nei bambini più piccoli (e, soprattutto, nel primo anno di vita) e negli anziani: in particolare, nel primo anno di vita, si osserva l’incidenza maggiore (2,23 casi /100.000 bambini / anno). E’ noto, inoltre, che lo Pneumococco sia responsabile anche di altre gravi patologie invasive (sepsi, batteriemie, polmoniti batteriemiche): anche in questo caso, recenti dati dell’I.S.S. (Congresso Nazionale SitI, 2002) dimostrano come nel primo anno di vita si possa osservare una incidenza fino ad 11,3 casi/ 100.000.

Anche le meningiti da meningococco sono rimaste stabili, con una media di 198 casi per anno. La distribuzione per età dei pazienti segnalati indica una concentrazione di casi tra i bambini e tra i giovani adulti, in particolare, tra questi ultimi, nella fascia d‘età tra i 15 ed i 19 anni. Il 50% di tutti i casi aveva un'età inferiore ai 17 anni. Dei 13 sierotipi di meningococco,  predominano nel nostro paese il gruppo  B ed il C. Negli anni compresi tra il 1980 ed il 1989 ha avuto la prevalenza il ceppo C sul B; successivamente tale situazione si è invertita e nel 1999-2000 avevamo una percentuale rispettivamente del 70% di B e di 20% di C. Nel 2002, però, c'è stato un incremento di frequenza del sierotipo C, tanto che il  42% dei casi tipizzati era attribuibile al gruppo C e il 58% al gruppo B (dati SIMI aggiornati al 19.2.2003).

E’ molto importante valutare la distribuzione per età dei diversi agenti eziologici, in assenza di vaccinazione: l’Hib ha la sua massima incidenza nella fascia di età 0-4 anni, lo pneumococco ha due picchi nei bambini più piccoli e negli anziani, il meningococco ha un picco nei piccoli, però continua ad essere presente in modo significativo in tutta l’età pediatrica e presenta un nuovo picco all’adolescenza (per la frequenza in comunità, collegi etc.).

 

 

OBIETTIVI

 

 La F.I.M.P. conferma  gli obiettivi già previsti dal Piano Sanitario Nazionale, dal Piano nazionale vaccini e dal Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita:

 

 

 

IL CALENDARIO  F.I.M.P DELLE VACCINAZIONI

 

Il Calendario vaccinale da applicarsi, comprensivo delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, è riportato nello schema 1. Nel consigliare un proprio calendario, la FIMP ha ritenuto opportuno indicare, mutuando i colori normalmente utilizzati dal triage ospedaliero per diversificare l’importanza dell'accesso di un bambino al pronto soccorso, una priorità di obiettivi da ottenere.

A nostro parere questa modalità di comunicazione ben si presta ad indicare:

 sia l'urgenza di dover raggiungere le coperture programmate per i vaccini già compresi nel calendario nazionale, in particolare per l'eliminazione di morbillo e rosolia congenita, sia l'auspicata introduzione dei nuovi vaccini attualmente a disposizione per la prevenzione di patologie gravi, indicandone al tempo stesso priorità e gradualità.

Quindi nel colore ROSSO sono comprese le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate secondo il Piano Nazionale Vaccini la cui applicazione è considerata irrinunciabile da parte della FIMP.

Nel colore GIALLO sono comprese le vaccinazioni che la FIMP considera utili alla salvaguardia della salute del bambino nei confronti di patologie gravi.

Nel colore VERDE è compresa la vaccinazione antinfluenzale che pur essendo fortemente consigliata nei bambini a rischio, su richiesta dei genitori potrebbe   comunque essere effettuata  ai bambini a partire dal sesto mese di vita.

 

 

 

VACCINAZIONE ANTIPOLIO (IPV)

 

            Il Decreto del Ministero della Salute 18.6.2002 cambia la schedula della vaccinazione antipolio, con il passaggio a quattro dosi di IPV che debbono essere somministrate secondo gli intervalli temporali previsti dallo schema 1. Si ricorda inoltre l’applicazione del Piano di eradicazione della poliomielite previsto dalla circolare del Ministero prot. 400.3/28/3610 del 6.8.2002.

 

 

VACCINAZIONE ANTIDIFTERITE – ANTITETANICA

 

La prima dose della vaccinazione antidifterite – antitetanica deve essere eseguita nel terzo mese di vita, a partire dal compimento dell’ottava settimana. La terza dose deve essere somministrata al compimento del dodicesimo mese di vita.

 Si consiglia di effettuare i richiami di difterite – tetano al di sopra dei 13 anni con il vaccino  che associa l’antipertosse in dose adulti.

Gli intervalli temporali sono riportati nella schema 1.

 

VACCINAZIONE ANTIEPATITE B

 

Le dosi di epatite B sono somministrate secondo quanto riportato nello schema 1.

Per le vaccinazioni dei soggetti a rischio si conferma quanto indicato con la deliberazione n.342 del 2.4.2001.

 

VACCINAZIONE ANTIPERTOSSE

 

Le dosi del vaccino antipertosse sono somministrate secondo quanto riportato nello schema 1.

La prima dose deve essere somministrata nel terzo mese di vita, preferibilmente già all’ottava settimana. Si torna a sottolineare l’importanza di rispettare tale cadenza temporale in considerazione della gravità della malattia quando essa si contrae nei primi mesi di vita.

Poiché attualmente si riscontra un crescente numero di casi di pertosse in adolescenti ed adulti che favoriscono la circolazione del patogeno,  si consiglia di effettuare i richiami di difterite–tetano al di sopra dei 13 anni con il vaccino  che associa l’antipertosse in dose adulti.

 

 

VACCINAZIONE ANTIHAEMOPHILUS INFLUENZAE b

 

La somministrazione del vaccino anti Haemophilus influenzae tipo b (Hib) viene effettuata secondo gli intervalli previsti dallo schema 1, permettendo quindi l’associazione nel vaccino esavalente per tutte le dosi.

 

 

 

VACCINAZIONE ANTIMORBILLO – PAROTITE - ROSOLIA

 

Al fine di ottimizzare la strategia vaccinale ed ottenere il massimo dell’adesione, la vaccinazione viene effettuata dopo il compimento del 12° mese  permettendo quindi l’associazione del vaccino MPR con le vaccinazioni dell’obbligo.

Una seconda dose viene effettuata a partire dal  quinto-sesto anno.

Tutte le occasioni utili debbono essere sfruttate per effettuare questa vaccinazione:  i pediatri di famiglia devono favorire il richiamo dei soggetti che non risultano correttamente immunizzati.

Poiché, come già evidenziato, i livelli di copertura attualmente raggiunti non sono sufficienti per garantire l’eradicazione del morbillo, si ritiene fondamentale aderire al Piano Nazionale Morbillo,  al fine di raggiungere gli obiettivi previsti per la regione europea dal Programma E.P.I. dell’O.M.S.

Si raccomanda una particolare attenzione, in tutti i contatti utili, allo stato di copertura vaccinale delle femmine adulte per il preoccupante aumento di segnalazioni di rosolia congenita.

 

 

VACCINAZIONE ANTIVARICELLA

 

La vaccinazione antivaricella deve essere effettuata nel corso del tredicesimo  anno di vita   ai soggetti che risultino non aver ancora contratto la malattia.Tale vaccinazione deve essere effettuata  inoltre ai soggetti appartenenti alle seguenti categorie a rischio: persone affette da leucemia, immunodepressi, candidati a trapianto o trapiantati nei quali il decorso clinico della varicella risulta particolarmente pesante e spesso letale, adulti non immuni dopo esposizione con soggetti infetti, personale sanitario non immunizzato. Dopo l’età di 12 anni sono necessarie due dosi a distanza di 4-8 settimane. La vaccinazione postesposizione è efficace se effettuata entro le 72 ore e non oltre le 120 ore dal “contatto” considerato dal momento della comparsa dell’esantema.

Allo stato attuale la F.I.M.P., pur riconoscendo la validità di progetti di vaccinazione universale effettuati in realtà locali, non  ritiene  che vi siano le condizioni per iniziare la vaccinazione universale dei nuovi nati; ma ritiene comunque compito del pediatra di famiglia una corretta informazione a tutte le età sull’esistenza di un vaccino sicuro ed  efficace che, se richiesto dai genitori, può essere effettuato in modo vantaggioso .

 

 

VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA

 

Sono disponibili al momento attuale 2 tipologie diverse di vaccino antipneumoccico:

1.      Un vaccino polisaccaridico 7-valente coniugato (in cui l'antigene polisaccaridico è coniugato ad una proteina carrier, nel caso specifico il tossoide difterico) contenente i ceppi 4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F e 23 F dello S. pneumoniae.  Tale vaccino si è mostrato efficace nel prevenire le forme d’infezione invasive (meningite, polmonite, sepsi).

2.      Un vaccino polisaccaridico 23-valente, indicato per la prevenzione delle infezioni pneumococciche, in particolare respiratorie, nei soggetti di età superiore a 2 anni a maggior rischio di forme invasive.

Il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente, finora disponibile, è formalmente autorizzato per un uso in età pediatrica, dai 2 anni di età in poi, soprattutto in soggetti affetti da condizioni cliniche ad elevato rischio di patologie invasive.

Tuttavia, come riconosciuto dall’ACIP (MMWR, Recommendations and Reports, Ottobre 2000), il vaccino coniugato mostra enormi vantaggi in termini immunologici, indipendentemente dalla presenza di condizioni di particolare rischio, tra i quali l’induzione di una “memoria” (e conseguentemente di una protezione maggiormente prolungata nel tempo), la riduzione della colonizzazione naso-faringea, una più rilevante efficacia preventiva verso forme invasive e non invasive (ad es., polmoniti non batteriemiche ed otiti medie).  Una buona pratica vaccinale consiglia il coniugato entro i 5 anni rinforzato dal polisaccaridico dopo il secondo anno.

 

Per quanto riguarda le infezioni da pneumococco, la Fimp prende atto della Circolare Ministeriale n° 11 del 19.11.2001.

Sulla base del parere espresso dal C.S.S., la vaccinazione pneumococcica deve essere effettuata in modo categorico ai bambini di età inferiore a 5 anni che presentino le seguenti condizioni:

           

-        anemia falciforme e talassemia

-        asplenia funzionale e anatomica

-        broncopneumopatie croniche, esclusa l’asma

-        condizioni associate a immunodepressione (come trapianto d’organo o terapia antineoplastica, compresa la terapia sistemica corticosteroidea ad alte dosi), con esclusione della malattia granulomatosa cronica

-        diabete mellito

-        insufficienza renale e sindrome nefrosica

-        infezione da HIV

-        alcune immunodeficienze congenite

-        malattie cardiovascolari croniche

-        malattie epatiche croniche

-        perdita di liquido cerebrospinale

-        i portatori di difetti del complemento

-        altre malattie che espongano ad elevato rischio di patologia invasiva.

D’altra parte, in virtù delle diverse patologie attribuibili allo Pneumococco, da quelle gravi ed invasive (meningiti, sepsi, polmoniti batteriemiche) a quelle meno gravi, ma responsabili di elevata morbosità infantile (polmoniti, otiti medie), la FIMP ritiene, comunque, di dover suggerire un uso più esteso della profilassi vaccinale anche nella tutela del bambino sano al di sotto dei 5 anni di età, soprattutto qualora frequenti comunità infantili o scolastiche.

 

 

 

 

MODALITA’ D’IMPIEGO E DI SOMMINISTRAZIONE

 

Nei bambini di età inferiore a 24 mesi va impiegato esclusivamente il vaccino pneumococcico pediatrico, che può essere usato nel corso del secondo mese di vita, a partire dalla sesta settimana.

 Sulla base della persistenza di una delle condizioni  di rischio sopra elencate, i bambini di età superiore a 24 mesi ad alto rischio precedentemente immunizzati con vaccino pneumococcico eptavalente coniugato devono essere rivaccinati con il vaccino 23-valente. L’intervallo tra la somministrazione di quest’ultimo ed il vaccino pneumococcico 7-valente coniugato non deve essere inferiore ad 8 settimane.

I vaccini pneumococcici devono essere somministrati per via intramuscolare.

 

Il vaccino pneumococcico pediatrico può essere somministrato in contemporanea alle altre vaccinazioni inserite nel calendario delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate di cui al D. M. 7 aprile 1999, usando una siringa diversa ed un sito d’iniezione diverso. Il vaccino pneumococcico coniugato non va mai mescolato con altri vaccini, nella stessa siringa.

 

 Schedula vaccinale Pneumococco

La schedula vaccinale dell’antipneumococcico eptavalente coniugato prevede:

 

v     nei bambini che iniziano la vaccinazione prima dei 6 mesi, la somministrazione di tre dosi di vaccino ad intervalli di 8 settimane l’una dall’altra, seguite da una dose di rinforzo all’età di 12-15 mesi (schedula 2-4-6 o 3-5-7 mesi + richiamo 12-15 mesi), sono in corso studi che potrebbero evidenziare la possibilità di non fare la terza dose del 6-7 mese;

 

v     nei bambini di età compresa tra 7 ed 11 mesi, la somministrazione di due dosi ad un intervallo di 8 settimane (2 mesi) circa, con dose di rinforzo all’età di 12-15 mesi (schedula 7 –9 o 9 -11 mesi + richiamo 12-15 mesi);

 

v     nei bambini di età compresa tra 12 e 23 mesi, la somministrazione di due dosi ad un intervallo di 8 settimane circa, senza dose di rinforzo;

 

v     nei bambini di età superiore a 24 mesi è sufficiente una sola dose di vaccino.

 

 

VACCINAZIONE ANTIMENINGOCOCCICA

 

Sono disponibili diversi vaccini antimeningococco : polisaccaridico monovalente e polivalente ed un nuovo vaccino di tipo coniugato per il solo sierogruppo C, utilizzato su larga scala apparentemente con buoni risultati, in Gran Bretagna, per una situazione di elevata endemia presente in quel Paese.

 

1.    Vaccini polisaccaridici mono- e tetravalente: indicati per la immunizzazione attiva degli adulti e dei bambini al di sopra dei due anni di età, in periodi di epidemia, contro le meningiti causate dal sierogruppo o dai sierogruppi contenuti nel vaccino. Tali vaccini danno una protezione di durata limitata nel tempo.

2.    Vaccino coniugato: in questo l’antigene è coniugato ad una proteina carrier  ed è indicato per la immunizzazione attiva dei bambini a partire dai 2 mesi di età, adolescenti ed adulti, per la prevenzione delle infezioni causate da N. meningitidis C e dà una protezione immunitaria di lunga durata.

 

 

Per quanto riguarda la prevenzione delle  infezioni da meningococco di gruppo C  non sono ancora state dettate linee guida univoche da parte del Ministero della Salute. La FIMP ritiene, sulla scorta dei dati epidemiologici, che si debbano individuare le medesime categorie a rischio dell’infezione pneumococcica.

La F.I.M.P. ritiene inoltre che anche in  situazioni di normalità, il pediatra di famiglia debba comunque promuove l’effettuazione di questo vaccino in particolar modo a qui bambini che frequentino comunità:

 

v     nei bambini che iniziano la vaccinazione prima dei 6 mesi, la somministrazione di tre dosi di vaccino ad intervalli di 8 settimane l’una dall’altra, (schedula 3-5-7 mesi);

v     a partire dal 13° mese di vita,  è sufficiente una sola dose.

 

 

Il recupero dei non vaccinati si effettua per tutta l’età pediatrica.

 

EPATITE A

Il vaccino è costituito da virus inattivati.  Ne esistono due formulazioni, la pediatrica (da 5° mese al 16° anno di vita) e quella per adulti, entrambe vanno somministrate per via intramuscolare. Sono consigliate due dosi a distanza di 6 mesi l’una dall’altra. Entro 4 settimane dalla prima dose oltre il 97% dei bambini sviluppano livelli di anticorpi considerati protettivi. Dopo la seconda dose (booster)  i livelli di anticorpi sono ancora più alti: questa seconda dose è necessaria perché la protezione duri più a lungo. La durata dell’immunità dopo la somministrazione del vaccino è stata stimata in almeno 20 anni.

Si consiglia di vaccinare alcune categorie a rischio ( viaggiatori che si recano  in paese ad elevata endemia, addetti allo smaltimento dei rifiuti, emofilici, tossicodipendenti, epatopatici cronici, i bambini che si recano all'estero, nei Paesi in via di sviluppo, per vacanze o per trovare parenti o amici, e che ritornano in Italia.)

Nel ipotesi di un caso di epatite A in una comunità chiusa (es. asilo nido o scuola materna in cui il contatto tra le persone è frequente e le infrastrutture di comune utilizzo) devono essere vaccinati  i contatti come i compagni di classe, gli insegnanti e altro  personale direttamente a contatto del caso dopo  la prima segnalazione.

In caso di epidemia in grandi comunità aperte la strategia consiste nella vaccinazione dei contatti dei casi acuti combinata alle misure di controllo non immunitarie(norme igieniche).

 

.

 

Influenza

 

Il vaccino deve essere di tipo split o subunità per i bambini fino a 12 anni dopo tale età è somministrabile anche il vaccino  a virus interi. Il vaccino va somministrato per via intramuscolare nel deltoide o nel quadricipite femorale.  Dai 6 ai 35 mesi si effettua ½ dose (0,25mL) ripetuta a distanza di almeno 4 settimane per i bambini che vengono vaccinati la prima volta. Dai 3 anni ai 12 anni si effettua 1 dose (0,5 mL)  ripetuta a distanza di almeno 4 settimane per i bambini che vengono vaccinati la prima volta. Al momento attuale la vaccinazione in Italia per la stagione 2002 2003 è raccomandata nella categorie a rischio individuate nella Circolare Ministeriale n. 1 del 1.7.2002 che viene annualmente riproposta.

La FIMP ritiene che benchè attualmente non sia proponibile una vaccinazione universale per la fascia di età di competenza, il pediatra abbia il dovere  di informare i genitori delle opportunità  offerte dal vaccino antinfluenzale, affinché sia riconosciuta e promossa la sua capacità di cura del bambino,  facendo acquisire elementi conoscitivi utili e sufficienti per una scelta  personale,  libera , consapevole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tabella 1 – Copertura vaccinale (%) tra 12 e 24 mesi per i bambini nati nel 1996 stimata secondo la recente indagine campionaria ICONA per regione

 

Regione

Polio

Difto-tetano

Pertosse

Epatite B

Morbillo

Hib

Abruzzo

94,8

93,9

90,6

94,8

45,5

20,3

Basilicata

98,6

99,1

85,8

99,1

44,7

4,7

Calabria

94,8

93,4

71,6

94,8

25,5

1,9

Campania

87,1

88,6

70,5

87,6

26,5

3,8

Emilia-Romagna

98,1

94,3

95,2

97,6

87,7

31,6

Friuli V, Giulia

97,6

98,1

96,7

97,6

77,3

41,4

Lazio °°

98.6

98,7

37,1

91,5

59,1

n.d.

Liguria

98,6

99,0

95,2

97,6

62,1

33,8

Lombardia

98,6

98,6

97,1

97,6

75,9

32,9

Marche

94,8

95,2

91,4

94,8

58,7

9,5

Molise

89,1

91,5

82,5

89,1

40,5

5,2

PA Bolzano

88,0

90,9

73,2

85,6

28,1

39,2

PA Trento

99,0

99,0

94,3

98,1

58,0

11,4

Piemonte

98,6

97,6

91,4

98,6

60,4

17,1

Puglia

92,5

92,5

82,7

93,0

50,6

14,0

Sardegna

95,2

95,2

90,5

95,2

56,3

35,7

Sicilia

90,6

93,0

86,3

91,1

44,6

2,8

Toscana

95,7

98,1

95,2

95,2

64,8

9,6

Umbria

98,6

99,0

97,6

98,6

72,3

8,6

Valle d’Aosta

100

100

89,2

100

43,3

2,0

Veneto

97,6

96,2

96,7

97,6

81,2

31,1

 

 

Fig.1 casi di morbillo in Italia gennaio 2000-sett 2002

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calendario Vaccinale 2003

 

 

 

 

Vaccino

Nascita

mese*

mese

mese

13°

mese

14°

mese

15°

mese

3° anno

5-6

anni

13°

anno

14°-15

anni

D T P

 

DTPa

DTPa

 

DTPa

 

 

 

DTPa

 

Tdp

Antipolio

 

Ipv

Ipv

 

IPV

 

 

IPV

 

 

 

Epatite B

Epatite B**

Epatite  B

Epatite B

 

Epatite B

 

 

 

 

 

 

M P R

 

 

 

 

MPR

 

 

 

MPR

 

 

H i b

 

Hib

Hib

 

Hib

 

 

 

 

 

 

EPATITE A

 

 

 

In zone di focolaio

pcv

 

pcv

pcv

pcv *

 

pcv

 

 

 

 

mcc

 

 

 

 

 

mcc

 

 

 

 

varicella

 

 

 

 

 

 

 

 

Varicella

influenza

 

 

 

Influenza

 

 

*  dall’inizio del mese o anno .Esempio : 3°mese dal 61°gg

 

**per i nati da madri HBV positive

DTPa:    vaccino antidifto-tetanico-pertossico acellulare

IPV:       vaccino antipliomielitico iniettabile inattivato

MPR:     vaccino antimorbillo.parotite-rosolia

Tdp:  vaccino antidifterico-tetanico-pertossico uso adulti   contiene soltanto 2 Lf di anatossina difterica 

Hib:        vaccino anti-Haemophilus influenzae b

PCV:       vaccino antipneumococcico coniugato eptavalente

PCV*      sono in corso studi che potrebbero evidenziare che si può fare a meno di questa dose

MCC:      vaccino antimeningococco C coniugato

Varicella: vaccino antivaricella vivo attenuato

Influenza: vaccino subunità o split

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Modalità di recupero dei bambini da 4 mesi a sei anni

 

 

Prima dose

(età minima)

Intervallo minimo tra le dosi

Tra la prima e la seconda dose

Tra la seconda e la terza dose

Tra la terza e la quarta dose

DTPa ( 6 sett)

4 sett

4 sett

6 mesi

IPV     (6 sett)

4 sett

4 sett

4 sett

HepB (nascita)

4 sett

8 sett (e 16 sett dopo la prima dose)

 

MPR (12 mesi)

4 sett

 

 

Hib

4 sett (se la 1° dose viene fatta <12 mesi)

8 sett (come dose finale): (se la prima dose viene fatta a 12-14 mesi)

Non dosi ulteriori: se la prima viene fatta >15 mesi

 

Non dosi ulteriori: se la precedente viene fatta >15 mesi

 

PCV

4 sett (se la 1° dose viene fatta <12 mesi e l’età attuale <24mesi)

8 sett (come dose finale): (se la prima dose viene fatta > 12mesi o l’età attuale è 24-59 mesi)

 

4 sett (se l’età attuale è<12 mesi)

 

8 sett (come dose finale): (se l’età attuale è>12 mesii)

Non dosi ulteriori: se la prima viene fatta >24 mesi

 

8 sett (come dose finale): (questa dose è necessaria solo per quei bambini di età tra i 12 mesi- 5anni che hanno ricevuto tre dosi prima dei 12 mesi

 

MCC

4 sett (se la 1° dose viene fatta <12 mesi)

Non dosi ulteriori: se la prima viene fatta >12 mesi

 

4 sett (se la 1° dose viene fatta <12 mesi)

 

 

varicella

 4 sett