PROPOSTA PER UN PROGETTO AZIENDALE PER LA RILEVAZIONE PRECOCE DELLE IPOACUSIE DA ATTUARE DAL SERVIZIO DI AUDIOLOGIA IN COLLABORAZIONE CON I PEDIATRI DI FAMIGLIA
Numerosi gruppi di studio a livello nazionale ed internazionale (European Consensus statement, JCIHS, NIH, ASHA) sostengono che è necessario attuare su tutti i neonati programmi di screening che consentano l’identificazione precoce di quelli affetti da ipoacusia per poter attuare una terapia protesica entro il primo anno di vita.
Infatti una ipoacusia congenita o che insorge nei primi mesi di vita ha gravi conseguenze nel bambino se non viene diagnosticata e trattata precocemente. La lesione uditiva può avere un effetto drammatico sullo sviluppo linguistico, cognitivo ed emotivo del bambino tanto da indurre una grave condizione di handicap permanente. La necessità di attuare un programma di screening è ulteriormente sostenuta dalle possibilità di recupero funzionale offerte dalle nuove tecnologie protesiche con l’introduzione degli impianti cocleari che permettono una riabilitazione uditiva e funzionale anche nei bambini con sordità profonda.
Dato che l’effetto di una perdita uditiva è enormemente diverso a seconda che essa intervenga nel periodo di vita che precede lo sviluppo linguistico o successivamente a questo, la diagnosi delle ipoacusie preverbali deve essere precoce, entro i primi 6-12 mesi di vita, per i gravi effetti che il loro mancato riconoscimento può causare. Nonostante la bassa prevalenza delle ipoacusie preverbali che nei paesi occidentali si stima essere di 1 caso ogni 1000 nati (H. Fortnum and A. Davis Epidemiology of Permanent childhood hearing impairment in Trent Region, 1985-1993. British Journal of Audiology, 1997), da un punto di vista sanitario sono pertanto indicati tutti gli sforzi atti a prevenire e diagnosticare precocemente i deficit uditivi.
Recentemente, con l’introduzione
delle Otoemissioni acustiche (OEA) come test di screening al posto dell’ABR, vi
sono state diverse prese di posizione in letteratura e da parte di organismi
internazionali sulla necessità di sostituire la procedura di screening TNS
(Targeted Neonatal Sreening) basata sulla identificazione dei soli neonati che
presentavano alla nascita uno o più fattori di rischio per ipoacusia il 5-8%
delle nascite, con una procedura di massa UNS (Universal Neonatal Screening)
che prevede l’effettuazione del test a tutti i nuovi nati. Questa decisione si
basa essenzialmente sul dato epidemiologico che è emerso dai primi anni di
applicazione delle procedure TNS e cioè che il 40-50% dei bambini con ipoacusia
preverbale non presentava fattori di rischio rilevabili alla nascita.
Prima di decidere però a favore
di procedure di screening di massa in epoca neonatale è bene tenere in
considerazione che per quanto attraente e risolutiva possa sembrare la decisione di effettuare uno screening TNS essa può non
necessariamente coincidere con una strategia efficace da un punto di vista
sanitario e con la completa identificazione di tutti i casi di deficit uditivo
precoce.
Va tenuto presente infatti che lo screning infatti non è una procedura diagnostica ma è solo il primo gradino di un iter per giungere alla diagnosi finale di malattia, iter che deve prevedere un secondo livello diagnostico attraverso metodiche di indagine altamente affidabili. Vi deve essere quindi una precisa giustificazione metodologica alla base dell’allargamento
Ecco alcune delle considerazioni che riteniamo debbano far riflettere sugli effettivi costi/benefici dell'impiego di uno screening di massa:
Sulla base di queste considerazioni si propone di mantenere lo
screening TNS con gli ABR sui neonati che rientrano nel registro di rischio
(2000 JCIHS) rinunciando allo screening di massa nel resto della popolazione
neonatale attuando attraverso i Pediatri di base un programma di sorveglianza
nel corso dei bilanci di salute previsti a circa 1, 3, 6, 9, 12 mesi.
Si
propone di inserire nel programma di controllo della normale acquisizione delle
tappe dello sviluppo, un piano di sorveglianza dell’udito che utilizzi
strumenti diversi nelle varie età filtro: anamnesi, obbiettività
clinica, questionari per i genitori, eventuali esami strumentali. In
particolare il pediatra potrebbe sensibilizzare i genitori perché
diventino consapevoli dell’importanza di una loro osservazione quotidiana delle
reazioni del bambino agli stimoli sonori.
1.
Non
essendoci test strumentali e comportamentali sufficientemente affidabili da
utilizzare dopo la nascita e prima dell'anno è stata esclusa a priori la
possibilità di utilizzo di una prova strumentale.
2.
La
sorveglianza viene attuata con un questionario composto da più sezioni da
utilizzare in diverse tappe d’età e con la osservazione di alcuni segni e
sintomi da parte del pediatra.
3.
La
prima parte del questionario viene consegnata ai genitori al nido e da questi
dovrà essere compilata e portata al pediatra curante al primo bilancio di
salute. Le altre sezioni verranno somministrate dal pediatra nella tappa
corrispondente del bilancio di salute.
4.
Per
rendere uniforme l’osservazione sono stati definiti, per ogni tappa del
bilancio di salute, dei rilievi anamnestici, sintomi, patologie e osservazioni
di allarme riferite dai genitori che guideranno il pediatra nel programma di
sorveglianza.
5.
La
scheda di raccolta dati verrà inviata a fine mese dal pediatra insieme a quelle
dei bilanci di salute.
6.
I
criteri di invio definiti prevedono un referral obbligatorio al livello
diagnostico per la positività ad una qualsiasi delle situazioni previste nella
scheda.
7.
Si valuterà in un secondo momento se sia più efficace adottare un
criterio più restrittivo valutando l’efficienza dei singoli items e
considerando eventualmente come criterio di referral la presenza di alcuni o di
coppie di essi.
8.
Il test di valutazione diagnostica verrà effettuato presso il
Servizio di Audiologia e Foniatria, attraverso una valutazione completa del
bambino e con l’utilizzo di test strumentali OEA o ABR a seconda dei casi
(gratuito senza ticket)
9.
La
raccolta dei dati avverrà con un sistema informatizzato
a.
dati
dall'anagrafe dei nati nella ASL
b.
coinvolgimento
e accoppiamento con i nidi (TV, Oderzo e Privati)
c.
collegamento
con i pediatri
d.
archiviazione
e elaborazione presso il Servizio di Audiologia
10. Il Servizio di Audiologia offre la
disponibilità senza costi per: software e server di archiviazione dati tramite
la rete ASL attraverso il proprio personale
tecnico-informatico, l’archiviazione manuale delle schede cartacee, l’attività
di segreteria per richiami ed i test di II livello
11.
Il
progetto richiede il coinvolgimento di tutti i pediatri di famiglia operanti
nell’ASL (43 pediatri)
12.
28 di
questi sono già informatizzati perché coinvolti in un progetto come Gruppi
territoriali omogenei (GTO). Questi potrebbero inviare le schede per via
informatica direttamente al servizio di audiologia, riducendo il carico della
registrazione.
13.
Gli
altri 15 pediatri possono inviare i dati con una scheda cartacea come definito
al punto 5
14.
Per
avere significatività lo studio deve prevedere l’arruolamento ed il follow up
di almeno 10.000 neonati. E’ necessario pertanto arruolare tutti i neonati dell’ASL (circa 2400/anno) per quattro-cinque anni. Questi vanno
seguiti dalla nascita sino ad almeno il quarto anno di vita.
Questo
progetto aziendale può rappresentare la prosecuzione del progetto di formazione
regionale per i pediatri di famiglia sui Bilanci di Salute che prevedeva un
modulo dedicato alla diagnosi precoce dei disturbi dell’udito. Come tale ha un
valore altamente formativo dato che realizzerebbe nella pratica professionale
quanto si è imparato in maniera teorica nel corso di formazione. Inoltre
contribuirà sicuramente ad accrescere, le competenze e la qualità delle
performance professionali dei pediatri, e migliorare la qualità delle cure
erogate ai bambini.
QUESTIONARIO PER I GENITORI
l° mese
- se il bambino piange e gli
parlate si calma o reagisce in qualche modo SI
NO
- il bambino sobbalza in caso
di rumori forti? SI NO
- se non avete reazioni alle
prove precedenti,
controllate se mentre dorme reagisce ad un rumore forte (ad es.
sbattere la porta, far cadere il coperchio di una pentola). Reagisce? SI NO
3° mese
- reagisce ai rumori
ambientali? SI NO
- sorride alla voce della
mamma? SI NO
- si ferma e sembra ascoltare
se gli parlate? SI NO
- si ferma e sembra ascoltare
suoni musicali? (giochi, radio, TV) SI NO
- emette suoni vocali? (AA –
EE - GHE- GHE ecc.) SI NO
- se non avete reazioni alle
prove precedenti,
controllate se mentre dorme reagisce ad un rumore forte (ad es.
sbattere la porta, far cadere il coperchio di una pentola). Reagisce? SI NO
- avete dubbi per qualsiasi
motivo sull'udito del bambino? SI NO
6° mese
- reagisce sicuramente se gli
parlate con suoni vocali? SI NO
- si gira verso la fonte del
suono? SI NO
- gli piace ascoltare la
musica? SI NO
- gli piace un gioco sonoro? SI NO
- pensate che il vostro
bambino ci senta bene? SI NO
9° mese
- gli piace ascoltare la
musica? SI NO
- reagisce al suono del
sonaglio o ad altro suono interessante? SI NO
- reagisce se viene chiamato
per nome? SI NO
- ride se sollecitato da un
suono? SI NO
- capisce quando lo si
rimprovera o gli si dice di no? SI NO
- inizia a ripetere le prime
sillabe? (mama, baba, dada) SI NO
- pensate che il vostro
bambino senta bene? SI NO
12° mese
- pronuncia qualche parola? SI NO
(mamma o papà riferito a voi; bisillabi con significato)
- capisce un divieto o un
ordine verbale? SI NO
- siete preoccupati per
l'udito o il linguaggio del bambino? SI NO
18°-24° mese
- comprende uno o più ordini
verbali? SI NO
- dice almeno quattro parole
con significato, oltre a mamma e papà? SI NO
- negli ultimi tre-sei mesi ha
progredito con linguaggio? SI NO
- ritenete che il vostro
bambino sia molto irritabile? SI NO
- siete preoccupati per
l'udito o il linguaggio del bambino? SI NO