Cari
Colleghi
Leggete
e stupiteVI. Continuiamo a subire senza dire nulla?
Le
prime conseguenze della recente vicenda dei farmaci dovute principalmente a regole poco chiare (Hanno addirittura
contestato i tamponi faringei per strepto che molte
ditte omaggiavano e i testi di aggiornamento tipo il Red Book per cui, a questo punto, siamo tutti suscettibili
di denuncia) sono state: blocco dei corsi ECM e soppressione di borse e
contratti di studio per medici. Borse che servivano per sopperire a carenze croniche di organico e di personale dedicato alla
assistenza anche se venivano assegnate per la ricerca!!!!!! Il Ministro ora ci
deve dire chi paga l’ECM? Per ora l’ECM ha reso allo stato più del Bingo in quanto ogni evento
rappresenta un guadagno, noi lo dobbiamo fare per obbligo (alla faccia della
democrazia) e, siccome lo Stato non prevede fondi, l’industria li sospende
dobbiamo pagare, e anche pesantemente, per aggiornarci in un modo
INSODDISFACENTE. Forse che l’ECM è servita per migliorare la qualità??? Ha solo fatto lievitare i costi.
Se
qualcuno dice che serve gli fornirò la bibliografia di
quanto avvenuto negli USA: 5 medici “incompetent”
(ignoranti) sono stati sottoposti ad 1 anno di aggiornamento EBM (evidence base medicine). Alla fine di 1 anno: 1 migliorato,
2 invariati, 2 peggiorati. Come dice il contadino: porto le mucche al fiume a
bere, poi se bevono o meno
sono fatti loro!
Ciao
Questo il sollecito
comunicato di Falconi Presidente FIMMG e pres. Ordine dei medici di Roma.
DICHIARAZIONE DI MARIO FALCONI
IN MERITO AL DECRETO APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI DI OGGI, 28/2/03
«Un provvedimento del genere sembra più
adatto a un regime dittatoriale che a una democrazia
come dovrebbe essere la nostra.
Mi sembra un decreto folle, almeno da
quello che posso dedurre dal Comunicato stampa del ministero della Salute, visto che ancora non abbiamo potuto vederne il testo
approvato dal Consiglio dei ministri.
Mi pare folle innanzitutto perché appare
come un provvedimento repressivo che, invece di adottare strumenti per
prevenire gli illeciti e colpirne i responsabili, è volto a
intimidire indiscriminatamente l’intera professione medica, quasi fosse una
sorta di associazione a delinquere di stampo mafioso, per obbligarla a
risparmiare a tutti i costi, anche in maniera inappropriata, perché non si ha
il coraggio di ammettere che i fondi destinati alla sanità non sono sufficienti
ad affrontare le necessità della popolazione soprattutto le fasce più deboli,
come gli anziani.
Insomma, invece che affrontare e
risolvere i problemi colpendo chi lo merita, il decreto determinerà ulteriori danni per i cittadini, visto che difficilmente i
medici potranno fare diagnosi e terapie in piena serenità come invece dovrebbe
essere.
Infine, prendiamo atto del fatto che il
ministro è venuto meno a un impegno preso con la
categoria: ci aveva chiesto di presentargli idee e proposte (che noi abbiamo
prontamente formulato) assicurandoci un incontro sull’argomento: l’incontro
ancora non c’è stato ed è invece arrivato questo decreto da regime totalitario.
Domani il Consiglio nazionale dalla Fimmg, che era già stato convocato
in precedenza, non potrà non prendere in considerazione quanto sta accadendo
per valutare le iniziative che riterrà opportune a tutela della categoria e dei
cittadini».
Ministero della Salute
UFFICIO
STAMPA
Approvato Decreto legge contro illeciti in
sanità
Su proposta del Ministro della Salute Girolamo Sirchia, il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il
Decreto legge concernente “Disposizioni urgenti per il perseguimento di
illeciti nel settore sanitario”, che interviene nella normativa vigente per
rendere più severe le sanzioni attualmente previste e per rafforzare il
controllo sul territorio nei vari settori della sanità, a tutela della salute
dei cittadini e del funzionamento del Servizio sanitario nazionale.
Il provvedimento introduce nell’ordinamento sanzioni
amministrative pecuniarie minime di 50 mila Euro, che possono
arrivare fino a venti volte il prodotto, il profitto o il prezzo della
violazione, per quei professionisti del Servizio sanitario nazionale,
dipendenti e convenzionati, che effettuano prescrizioni farmaceutiche o
diagnostiche non pertinenti con la malattia del paziente ovvero richiedono in
violazione di legge o di regolamento rimborsi inappropriati, determinano
ingiustificati ricoveri ospedalieri o assumono impegni contrattuali e
obbligazioni, cagionando un danno alle Asl e agli
ospedali. Le somme incassate con le
multe saranno utilizzate per la riduzione delle liste di attesa
principalmente nella Regione dove è avvenuto l’illecito. A conclusione del
procedimento, sarà effettuata comunicazione ai competenti ordini e collegi
professionali affinché valutino l’ipotesi di sospensione dell’esercizio della professione o la radiazione dall’albo del
professionista.
Il Decreto legge
inasprisce anche le sanzioni amministrative pecuniarie sugli abusi della
pubblicità in materia sanitaria e, in particolare, di quella relativa
agli informatori scientifici, prevedendo multe da una minimo di 5 mila a
un massimo di 30 mila Euro.
Per quanto
riguarda il Codice penale, è inserita una specifica
circostanza aggravante nell’articolo 640 per le truffe commesse dagli operatori
del settore in danno del Servizio sanitario nazionale: è notevolmente aumentata
la pena pecuniaria ed è resa obbligatoria la confisca dei beni connessi con il
reato. Anche qui, il provvedimento che definisce il
giudizio sarà comunicato al competente ordine o collegio professionale che,
valutati gli atti, dispone la radiazione
dalla professione del responsabile.
Sul piano dei controlli, il Decreto legge costituisce una task
force di specialisti facenti capo al Ministero della Salute che affiancherà i Nas nell’attività di controllo dell’applicazione dei
Livelli essenziali di assistenza e la Guardia di
Finanza nell’accertamento di reati a danno del Servizio sanitario nazionale,
inclusa la corretta rappresentazione dei Drg (Diagnosis Related Groups) alle Regioni.
Con l’ultimo articolo, infine, sono raddoppiate le multe per chi infrange i divieti di fumare, l’importo minimo passa da 25
euro a 50 Euro, il massimo da 250 a 500. I responsabili del rispetto divieto
rischieranno invece da 300 a 3000 Euro, contro
le multe attuali che vanno da 200 a 2000.
Approvato Decreto Legge
Sanzioni più severe
per gli illeciti nel settore sanitario e controlli rafforzati sul territorio
nei vari settori della sanità, a tutela della salute dei cittadini e del
funzionamento del Servizio sanitario nazionale (SSN). E’ quanto emerge dal
Decreto Legge concernente “Disposizioni urgenti per il perseguimento di illeciti nel settore sanitario”, approvato dal Consiglio
dei Ministri, su proposta del Ministro della Salute Girolamo Sirchia, il 28 febbraio u.s.
Il provvedimento in questione introduce, innanzitutto, sanzioni amministrative
pecuniarie per i professionisti del SSN, dipendenti e convenzionati, che
effettuano prescrizioni farmaceutiche o diagnostiche non pertinenti con la
malattia del paziente. Soggetti a sanzione anche i professionisti che, in
violazione di legge o regolamento, richiedono rimborsi inappropriati, che
determinano ingiustificati ricoveri ospedalieri o che assumono impegni
contrattuali e obbligazioni, cagionando un danno alle Asl
ed agli ospedali.
Il Decreto Legge, poi, inasprisce le sanzioni amministrative pecuniarie per gli
abusi della pubblicità in materia sanitaria e per le truffe commesse dagli
operatori del settore in danno al SSN (in quest’ultimo caso viene anche resa obbligatoria la confisca
dei beni connessi con il reato).
Sul piano dei controlli, viene costituita una task force di specialisti,
facenti capo al Ministero della Salute, per affiancare i Nas
e la Guardia di Finanza, rispettivamente, nell’attività di controllo
dell’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza e nell’accertamento di
reati a danno del SSN.
Infine, il Decreto Legge in questione raddoppia le multe per chi infrange il
divieto di fumo (che andranno così da un minimo di 50 Euro ad un massimo di 500
Euro) e le aumenta del 50% per coloro che non fanno rispettare il divieto (che
rischieranno quindi da 300 a 3.000 Euro).
(Redazione Ministerosalute.it –
febbraio 2003)
E' disponibile anche
il comunicato stampa associato n° 26