Da: newsletter@amicopediatra.it
Inviato: mercoledì 17 agosto 2005 0.27
A: aferrand@tin.it
Oggetto: Lettera APeG a Cittadinanza Attiva

Lettera a Cittadinanza Attiva

Facendo seguito alla lettera indirizzata al Ministro della Salute Francesco Storace da parte del dr Stefano A. Inglese, a nome di Cittadinanza Attiva, e pubblicata sul sito www.cittadinanzaattiva.it e sul Sole 24 Ore Sanità, pubblichiamo qui la risposta del Presidente APeG Gianni Caso

La lettera di Cittadinanza Attiva

Pubblicata sul sito www.cittadinanzaattiva.it e sul Sole 24 Ore Sanità, ecco la lettera indirizzata dal Dr Stefano A. Inglese al Ministro Storace:

"Le scriviamo per manifestarle la nostra preoccupazione per la situazione di disagio denunciata dai cittadini residenti in più Regioni, ormai da diversi anni a questa parte, riguardo le difficoltà di accesso al pediatra di libera scelta e l'inadeguatezza delle prestazioni assicurate in questa area della assistenza territoriale".
Si apre così la lettera inviata questa mattina dal responsabile nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva Stefano Inglese al Ministro della salute Francesco Storace. Di seguito il testo della missiva.
"Le segnalazioni fanno riferimento, in particolare, all'impossibilità di ottenere il pediatra dalla propria Asl e alla necessità di ricorrere, in alternativa, ad un medico di medicina generale, oltre che alla negazione, di fatto, della possibilità di esercitare il diritto alla libera scelta giacché, spesso, si ha a disposizione un solo pediatra, e se non si è contenti, evidentemente, non lo si può cambiare. La carenza di pediatri sul territorio è all'origine, inoltre, di frequenti lamentele riguardanti l'indisponibilità degli stessi a recarsi al domicilio o la richiesta di parcelle non dovute, la loro irreperibilità, oltre che l'inadeguatezza degli orari di apertura degli studi.
Tutto ciò determina, di fatto, una situazione nella quale l'assistenza pediatrica per molti italiani rappresenta un servizio virtuale, laddove, bene che vada, sono costretti a pagare per ottenere visite a domicilio, nelle situazioni peggiori devono scegliere per i loro figli un medico di medicina generale, o decidere di ricorrere ad un pediatra privato. Inutile dire quanto tutto ciò sia percepito dai cittadini come una iniquità e una palese ingiustizia, visto che l'assistenza pediatrica è parte integrante dei livelli essenziali di assistenza.
La situazione attuale è sicuramente legata alla carenza effettiva di pediatri, come dimostrano i dati ufficiali, con una disponibilità, in tutte le Regioni, inferiore al fabbisogno reale del Paese e a quello previsto dalle normative attuali. Ma si deve anche, in tutta evidenza, alle resistenze opposte al convenzionamento di nuovi pediatri per il Servizio sanitario nazionale.
Il rapporto ottimale di un pediatra per ottocento assistiti al di sotto dei 14 anni si è rivelato visibilmente inadeguato per garantire la reperibilità necessaria e le visite al domicilio, soprattutto in particolari periodi dell'anno. Per questa ragione riteniamo necessario che tale rapporto venga rivisto, come è già avvenuto in alcune Regioni, come Toscana e Lazio, riducendo il tetto massimo a 600-650 assistiti per pediatra.
Ci sembra indispensabile, inoltre, che questo avvenga attraverso una indicazione unica valida per tutto il territorio nazionale. L'imminente rinnovo della convenzione tra il Servizio sanitario nazionale e i pediatri rappresenta, da questo punto di vista, una opportunità preziosa per evitare di lasciare questa scelta alla buona volontà delle singole Regioni, con l'inevitabile conseguenza di disomogeneità evidenti nel trattamento garantito ai cittadini, a volte anche a pochi chilometri di distanza. Un intervento di medio-lungo termine dovrebbe puntare, invece, all'ampliamento del numero dei posti disponibili nelle scuole di specializzazione di pediatria del nostro Paese."

La lettera di APeG

Inviata il 16 agosto 2005 al Dr Stefano A. Inglese e, per conoscenza, al Ministro Storace e alla Redazione de "Il Sole 24 Ore Sanità", la risposta di APeG.

Stim. mo Dr Inglese,

mi rivolgo a Lei in qualità di Presidente di APeG (Associazione dei Pediatri in Gruppo), Associazione Nazionale che si propone di promuovere, nell'ambito della Pediatria di Famiglia, la diffusione delle forme associative (Pediatria di Gruppo in particolare, ma anche la Pediatria in Associazione) e, più in generale, di una cultura dell'organizzazione intesa non come mero esercizio di efficientismo, ma come funzionale ad un miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza nell'assistenza al bambino e alla sua famiglia.

Consulto regolarmente il sito web di Cittadinanza Attiva, di cui apprezzo le iniziative puntuali ed incisive, e mi ha particolarmente interessato, per ovvi motivi, la lettera indirizzata al Ministero della Salute, in cui Lei sottolinea alcune criticità del Servizio della Pediatria di Famiglia, successivamente pubblicata sul quotidiano "il Sole 24 Ore Sanità".

Ricorderà certamente il nostro invito alla Tavola Rotonda svoltasi a Roma ad aprile 2004 in occasione del nostro Congresso Nazionale, in cui si chiedeva alla Vostra Associazione e a Lei in particolare, presente, tra gli altri, l'Associazione Altroconsumo, di commentare i risultati di una Indagine Nazionale sulla Qualità Percepita in Pediatria di Famiglia: la prima del genere, con oltre 1500 interviste ad un campione ponderato di mamme italiane assistite da Pediatri di Famiglia, affidata da APeG ad un agenzia esterna, di provata affidabilità e correttezza, come Abacus.
Lei declinò cortesemente l'invito. Oggi, alla luce delle Sue argomentazioni sulla situazione dell'assistenza pediatrica italiana, i risultati di quella indagine suonano un po' come "un'occasione perduta" e diventano ancora più attuali, per diversi motivi

  1. Indagini come quella in oggetto rappresentano terreno di incontro e di conoscenza tra chi si fa portatore della voce dei cittadini e chi, tra i pediatri, ritiene la qualità percepita un indicatore importante di cui tener conto sia nel suo lavoro di tutti giorni, sia al fine di promuovere tra i pediatri modifiche e miglioramenti dell'assistenza.
  2. Le informazioni ottenute dai genitori, rilevate con un'indagine che per dimensioni e qualità del campione e per rigore metodologico meglio sarebbe definire ricerca, Le sarebbero utili, insieme alle altre fonti di cui la Sua Associazione dispone, per formarsi un quadro il più possibile obiettivo del gradimento dell'utenza nei confronti del Pediatra di Famiglia. In particolare, accanto alla conferma di alcune criticità che Lei sottolinea nella lettera, constaterebbe il livello significativamente elevato del gradimento dell'utenza per la figura e il servizio offerto dal Pediatra di Famiglia, soprattutto per le sue sempre più spiccate funzioni di counsellor per i risvolti fisici e psicologici della salute del bambino e del suo nucleo familiare.
  3. L'indagine ha individuato alcune criticità, ma anche (a conferma di quanto attendibile e ponderato sia il giudizio del cittadino, quando rilevato con metodi rigorosi) fornito preziose indicazioni sulle strade da perseguire per migliorare l'assistenza al bambino e alla sua famiglia. L'utenza apprezza di più la Pediatria di Gruppo, ma, più in generale, coglie le potenzialità di una pediatria più moderna ed organizzata (team, ricorso in ambulatorio a metodiche di diagnostica rapida, a personale di studio di tipo segretariale e infermieristico) e al tempo stesso attenta alla cura e alla relazione medico-paziente, che il genitore considera determinante sia per un'adesione consapevole e collaborante al progetto di salute del proprio bambino, sia per il contenimento dell'ansia e dell'insicurezza sui problemi di salute di cui la società moderna sembra patire in misura crescente.

Nella sua Lettera, Lei evidenzia manchevolezze "strutturali" del servizio della Pediatria di Famiglia, tra cui la copertura non uniforme del territorio Nazionale e il fatto che spesso la cosiddetta "Libertà di scelta" del Pediatra sia di fatto disattesa. Problemi seri, che ci trovano d'accordo sulla necessità di trovare delle vie di uscita. Ricordando però che non è così facile escogitare soluzioni, alcune delle quali (abbassamento del numero di assistiti in carico al pediatra, ad esempio) sono scarsamente compatibili, non solo a medio termine, con i pochissimi Specialisti in Pediatria che annualmente le Scuole di Specializzazione, in ottemperanza a direttive europee, immettono sul "mercato" dell'assistenza pediatrica territoriale.

Lei sottolinea anche, nella Sua lettera, carenze nella qualità e nella puntualità del servizio del Pediatra di Famiglia. Anche su questo, con la prudenza e l'equilibrio che i risultati dell'indagine Abacus consigliano, convengo con Lei sulla necessità di lavorare e di confrontarsi perché l'efficacia e l'efficienza del servizio fornito dal Pediatra di Famiglia migliorino.

Non posso pertanto che condividere la sostanza di diverse Sue osservazioni. Sul metodo mi permetto garbatamente di eccepire. Si rischia a mio avviso di cadere nello stesso errore di certe campagne un po' fideistiche (da cui, intendiamoci, anche i pediatri e le associazioni pediatriche non sono esenti), in cui esiste sempre una categoria che ha ragione e un'altra che ha torto. Se mi passa la metafora del traffico, è abitudine comune colpevolizzare l'automobilista, prendendo le parti sistematicamente del "povero" pedone, o del "povero" ciclista, o del "povero" scooterista. Ci dimentichiamo spesso però che ciascuno di noi è, a turno, automobilista, ciclista e pedone, e che se a mancare è la cultura della responsabilità personale e del rispetto reciproco, ogni rivendicazione avrà sempre poco spessore e scarsa efficacia, e il traffico rimarrà una bolgia.

Detto questo, il passo successivo è mettersi al lavoro, insieme, facendo tesoro delle rispettive esperienze e dei rispettivi punti di vista, nessuno dei quali da solo esaurisce il problema. Su due direttrici, a mio avviso:

Attendo un Suo riscontro, disponibile se lo desidera a farLe avere i risultati completi dell'Indagine Abacus (pubblicati, oltre che su alcune riviste pediatriche nazionali, nell'Area APeG del sito www.amicopediatra.it) e Le porgo i miei più Cordiali Saluti

Gianni Caso

Presidente di APeG

 


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