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LA PEDIATRIA DI FAMIGLIA DA REGINA A …CENERENTOLA ?

 

Il giorno 18 giugno 2005 si e’ riunita in Roma la Federazione API - CUMI-AISS ,presenti il dott. Cesare Gasparro,la dott.ssa Cettina Gerardis, il dott. Enrico Pezzotti (Lombardia ),il dott. Valerio Moschettini ( Emilia Romagna ),dott.ssa Paola Spano’ ( Lazio ) ed il dott. Antonio Improta

( Campania ).

La Federazione API - CUMI-AISS esprime forte preoccupazione per la situazione di stallo che si e’ venuta a creare nella trattativa per il rinnovo dell’ACN per la Pediatria di Famiglia.

A tutt’oggi, infatti, i PdF restano gli unici medici convenzionati con il SSN a non avere rinnovato l’ACN.

Dopo attenta valutazione della bozza presentata dalla SISAC, la Federazione API  - CUMI-AISS, rivendicando il diritto alla partecipazione alle trattative in corso ed alla firma dell’ACN in quanto in possesso dei requisiti di rappresentativita’, richiama nei seguenti punti le proprie posizioni  prioritarie :

1)      lo stato giuridico del pediatria di famiglia e’ , e deve  restare, quello di lavoratore autonomo convenzionato, “status” che garantisce la specificita’  e la peculiarita’ della categoria.

2)      nella struttura del compenso la quota variabile non deve  superare il 10 % e si deve prevedere un riconoscimento economico, comunque e sempre, per i singoli atti professionali e non solo al raggiungimento di obiettivi specifici.

3)      nell’ACN in definizione i PdF devono  quanto piu’ possibile essere sollevati dal carico burocratico  che al momento e’ eccessivo e soffocante.

4)      e’ necessario   riconoscere, anche normativamente,  l’estrema diversita’ dei contesti oro-geografici e socio-economici in cui operano i PdF italiani e pertanto qualsiasi modello di continuita’ assistenziale e/o di nuove forme  associative ( UCPT/UTAP ) non dovra’  essere in nessun caso penalizzante per i pediatri che non potranno parteciparvi.

5)      l’attivita’ del PdF deve  svolgersi di norma nell’ambulatorio , dove l’offerta di servizi e di strumenti e’ piu’  completa per una adeguata diagnosi e terapia ; pertanto la visita domiciliare deve rappresentare un’attivita’ eccezionale , effettuata  sempre a giudizio del medico , in base a criteri obiettivi di intrasportabilita’, ricercati nella letteratura scientifica internazionale e definiti nell’ACN.

 

Roma, 18 giugno 2005